Dal mio punto di vista è stata una bellissima esperienza. L’atmosfera per tutta la durata della gara e anche dopo è stata magica. La gente accorsa a vedere dal vivo la Maratona e a incoraggiare i podisti era tanta, molti bambini. La speranza è che proprio loro trovino, una volta cresciuti, un retaggio culturale sempre migliore che li accolga nel mondo del podismo e dello sport in generale.
Milano non è stata proprio all’altezza dell’evento, pur conoscendo in anticipo il numero dei partecipanti. Il passaggio di pochi treni della metropolitana nelle stazioni vicino ai punti di scambio degli staffettisti, hanno reso difficoltosi gli spostamenti. Lunghe attese e lunghe code ai distributori automatici dei biglietti.
Il traffico non è stato bloccato ma ho notato mentre correvo lungo il mio tratto di staffetta, che comunque vigili e polizia hanno fatto quanto meglio per tenere a bada i malumori degli automobilisti e agevolare il passaggio dei runners. Così mi è sembrato.
Ad ogni modo i cartelli con tutti gli avvisi sulla chiusura o deviazione della viabilità, erano presenti sulle strade da molti giorni. Mi chiedo quindi, salvo emergenze, perché certa gente si sia ostinata a passare in auto proprio nei punti critici. Rimane un mistero.
Per me, quello cha ha avuto più valore in assoluto, è stato far parte degli X Runner per Emergency. Un gruppo di persone valorose e toste, con le quali ho avuto la fortuna di allenarmi negli ultimi mesi e dalle quali ho imparato, pur avendo a che fare con professionisti, a prendere la corsa con leggerezza. A dare il massimo durante l’allenamento ma poi ricordarsi sempre che ‘la gara è un pretesto’ perché il vero obbiettivo raggiunto è stata la raccolta fondi (per l’ospedale pediatrico di Bangui).

E ora veniamo ai numeri: è senz’altro un’edizione da record non solo in termini di iscrizioni – oltre 15.000, ma anche di performance, in primis il risultato del vincitore Kenneth Mburu Mungara (Kenya). L’atleta classe 1973 ha infatti stabilito sul nuovo percorso meneghino il record mondiale nella categoria Master M40 con un tempo di 2 ore 08’ e 44”che migliora di 2 secondi il precedente del messicano Andrés Espinosa Pérez, ottenuto a Berlino nel 2003.
La SuisseGas Milano Marathon 2015, nonostante le temperature elevate raggiunte durante la seconda parte di gara, ha fatto registrare performance di altissimo livello da parte dei top runners. Ciò è stato possibile anche grazie al nuovo velocissimo percorso ad anello con partenza e arrivo in centro città ideato in collaborazione con Haile Gebrselassie. La leggenda etiope dell’atletica, oltre ad aver messo a disposizione degli organizzatori la propria esperienza, ha partecipato attivamente all’evento, correndo la prima frazione della Europ Assistance Relay Marathon.
A presentarsi ai nastri di partenza della SuisseGas Milano Marathon 4.176 maratoneti, di cui 4.022 hanno tagliato il traguardo in Corso Venezia. 2.250, invece, i team coinvolti nella Europ Assistance Relay Marathon. Numerosissimi anche gli spettatori che si sono radunati lungo il percorso per assistere al passaggio degli atleti e fare il tifo per loro.
Oltre al record del vincitore keniota Kenneth Mburu Mungara, tra le donne si segnala l’ottima gara della connazionale Lucy Karimi (2 ore 27’ 35”) che ha conquistato il primo gradino del podio. Significativi anche i risultati delle atlete italiane: Fatna Maraoui (2 ore 33’ e 16”) ha ottenuto la medaglia di bronzo e stabilito il suo nuovo personal best, mentre Laila Soufyane ha chiuso al quinto posto in 2 ore 38’ e 05”.