E inverno fu. Come correre al freddo con le GEL-Nimbus 22 di ASICS

Nello sguardo dei runner con metà faccia coperta dal Buff e nei manicotti alle partenze, che non bastano più. Nei cassetti dell’armadio, dove le canotte e i pantaloncini sono stati momentaneamente accantonati. Nei colori scuri che hanno preso il posto di quelli accesi della primavera.

Nel naso che cola sempre dopo i primi chilometri, e non c’è nulla che lo possa fermare. Nel buio che arriva sempre troppo presto mettendo in risalto il fiato congelato, nelle lacrime che scendono quando sfidi il vento gelido e nella nostalgia di quel periodo, quando dopo la corsa il sole scalda ancora, anche se è tardi. E inverno fu.

I consigli per correre con il freddo ormai li scrivono ovunque. Forse li potete trovare anche nei biglietti dei baci Perugina o nei biscotti della fortuna. E io, da mamma italiana quale sono, ho sempre e solo due comandamenti: MANGIA e COPRITI.

Ma da runner vi posso dire che quando si corre in realtà è sempre meglio coprirsi un po’ meno.

Le gambe per esempio posso stare “più leggere” rispetto al resto del corpo, a meno che non corriate sotto zero. Negli arti inferiori sempre in movimento c’è maggior afflusso di sangue, e di conseguenza rimangono caldi. Pantaloni troppo pesanti inoltre si inzuppano molto di più in caso di pioggia diventando davvero fastidiosi.

Le estremità, mani e piedi, ci mettono molto a scaldarsi quando le temperature sono basse. Quindi guanti termici e calze a compressione più spesse sempre traspiranti.

Non usate troppi strati per il busto. Impediscono la traspirazione e i movimenti, facendovi sudare più del dovuto, e ricordatevi che il sudore si raffredda presto e vi rimane addosso. Meglio un buon intimo tecnico come primo strato e una maglia termica che abbia ottime qualità termo-regolanti e traspiranti.

Se ciò non vi sembra sufficiente, iniziate a scaldarvi a casa o in spogliatoio, in modo da non avere “traumi” appena uscite all’aperto. Anche i vostri muscoli ringrazieranno.

Se opportuno, usate anche berretto (sempre tecnico) e scalda collo. Ma ricordatevi che una volta indossati, se fa molto freddo è meglio non toglierli fino a quando non rientrerete al coperto.

Meglio indossare capi tecnici con inserti riflettenti, se possibile sempre. E se uscite di sera o al mattino presto, la lampada frontale. Usate scarpe in mesh normale se correte in città. In caso di pioggia, i piedi si bagnano a causa degli schizzi e delle pozzanghere e il mesh, al contrario del Gore-Tex, favorisce l’uscita dell’acqua dal piede.

La brina, l’umidità e la pioggia rendono l’asfalto più scivoloso, soprattutto in corrispondenza della segnaletica dipinta di bianco, come le strisce pedonali. In queste condizioni ma sempre, in generale, acquistate scarpe da running che abbiano un buon grip, come le GEL-Nimbus 22 di ASICS.

GEL-Nimbus 22 di ASICS

La GEL- Nimbus è come la coperta di Linus per i runner neutri che amano le lunghe distanze. Di quelle scarpe che non riservano mai brutte sorprese ma anzi, proprio come il vino, più invecchiano più migliorano.

L’edizione 22 infatti sembra essere arrivata a un livello di comfort e ammortizzazione mai raggiunti nelle edizioni precedenti, grazie alle tecnologie avanzate combinate insieme: il Flytefoam Propel più reattivo e il Flytefoam Lyte più leggero.

In particolare il Flytefoam Propel fornisce maggiore reattività. Posizionato più vicino alla zona di contatto con il terreno, consente all’intersuola di comprimersi maggiormente quando il piede entra in contatto con il terreno e la sensazione ammortizzante è più ampia grazie alla tecnologia GEL che avvolge tutta la zona intorno alla suola per garantire una migliore protezione dagli impatti nella zona posteriore.

La tomaia in mesh monofilo è stata completamente ridisegnata ed è molto più leggera e traspirante. Ma anche maggiormente strutturata nelle zone strategiche. Il collarino morbido rimane come una caratteristica di assoluto comfort per questo modello.

La geometria della scarpa è leggermente più ampia oltre ad essere più alta nella zona della punta del piede rispetto al modello precedente, permettendo al piede di estendersi naturalmente.

La Guidance Line longitudinale che attraversava la suola non c’è più. Ora ci sono otto intagli trasversali profondi 2 mm mentre in corrisomndenza del mesopiede è ben evidente il Trusstic in TPU per fornire stabilità alla scarpa.

Nonostante sia un modello adatto da sempre a ruuner di peso medio/pesante, la Nimbus 22 è una scarpa più dinamica rispetto alla 21. Ottima per chi viaggia dai 5 ai 6 minuti al km, e per chi ha molta strada da fare. Anche in inverno.

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