Ogni anno a ottobre, con la premiere a Monaco di Baviera, prende il via l’European Outdoor Film Tour, il più grande festival di film outdoor d’Europa. Fino a febbraio il suo ricco programma toccherà più di 300 città, in 15 paesi europei con emozionanti e adrenaliniche storie vissute a stretto contatto con la natura incontaminata.
Dalla sua creazione nel 2001, l’European Outdoor Film Tour, giunto quest’anno alla sedicesima edizione, è sinonimo di avventura, peripezie e brividi mozzafiato. Protagonisti, discipline sportive, paesi e avventure non sono mai gli stessi, ma il filo conduttore è uno solo: ogni immagine è reale. Non ci sono copioni e non ci sono attori o effetti speciali. Le storie vissute sono reali.
Il Tour parte ufficialmente il 7 ottobre e la première avrà luogo l’11 ottobre a Torino, alle ore 20:30, alla Fondazione Teatro Nuovo con un ospite d’eccezione: Mark Jenkins, tra i protagonisti di Down To Nothing. Sarà poi la volta di Milano il 12 ottobre e a seguire tutte le altre città previste in calendario
Down to nothing
L’alpinista americana Hilaree O’Neill, insieme a Mark Jenkins, Emily Harrington, Cory Richards e Renan Ozturk, vorrebbe scalare Hkakabo Razi, considerata la montagna più alta del Sudest asiatico, perché nessuno sa a che altitudine sia la sua vetta. Dopo dieci giorni nella giungla più fitta e impenetrabile, non appena la cima fa capolino all’orizzonte, questo viaggio esotico deve già pagare un pedaggio: buona parte dell’attrezzatura e delle provviste non possono essere portate oltre. E quando al campo alto affiorano insicurezze, frustrazioni, delusioni e dolorosi ricordi, il destino della spedizione sembra correre sul filo del rasoio.
Flow
Un giro in bici per la valle non è niente di straordinario per Harald Philipp. Nemmeno i salti audaci che compie lungo ostacoli naturali. Harald è, infatti, alla ricerca di ben altro. Di un vero e proprio flow: quell’istante in cui tutto sembra essere sincronizzato allo stesso ritmo. Quando biker e bicicletta trovano l’armonia, diventano un’unica entità e volano una curva dietro l’altra, spingendosi al massimo del proprio limite. È proprio questo segreto che Harald cerca di scoprire.
Lunag Ri
Quando David Lama chiude gli occhi e pensa al Nepal vede terrazzamenti verdi, ma nessuna cima innevata. A differenza della maggior parte degli alpinisti occidentali, sin da bambino ha percorso la terra di suo padre – trasportato in uno zaino – ma ora, durante un trekking con i genitori, è lui a scandire il ritmo. Rivedere la sua famiglia nepalese non è, però, l’unico motivo che ha spinto l’austriaco a viaggiare in Nepal: David Lama subisce il fascino delle alte cime. Nel novembre 2015, insieme alla leggenda dell’arrampicata americana Conrad Anker, il giovane alpinista ha voluto scalare i 6907 metri del Lunag Ri, affrontando una cresta a nord-ovest tecnicamente molto impegnativa.
Locked in
Una spedizione in Kayak in Papua Nuova Guinea mette alla prova geograficamente e mentalmente Ben Stookesberry, Chris Korbulic, Ben Marr e Pedro Oliva. Per 13 giorni i quattro vogliono seguire il fiume Beriman, che si snoda come un elegante nastro turchese lungo la giungla, fino alla sua foce nel mare delle Salomone. Un viaggio senza ritorno. Una volta sul fiume Beriman c’è solo una via d’uscita e si trova 48 chilometri verso valle.

When we were knights
Matt Blank e Ian Flanders: questi due cavalieri moderni si sono forse lanciati in una spedizione per sconfiggere la noia? Oppure sono appassionati di sport rischiosi e senza senso per andare sempre oltre i propri limiti? Nessuna delle due. Ciò che unisce i due base-jumper è una profonda amicizia, che si è consolidata nel corso degli anni e di innumerevoli week-end passati a saltare con il base jump, durante avventure impressionanti e feste memorabili in tenda. Eppure, quando un solo salto rovinerà la loro amicizia, resta solo una domanda: ne valeva davvero la pena?
La liste
La parete di una montagna che altri freeskier considerano troppo ripida da affrontare. È qui che inizia il divertimento di Jérémie Heitz. A una velocità di 120 chilometri orari, lo sciatore esperto in discese ripide raggiunge il fondo della valle, affrontando incredibili salti su tratti con una pendenza di 55°. Da fuori i suoi movimenti potrebbero sembrare rilassati, ma la paura lo segue da vicino. Buon per lui che riesce sempre a batterla sulla linea del traguardo. Nel corso dell’inverno vorrebbe scendere per quindici vette da quattromila metri, tra cui il Zinalrothorn e il Lenzspitze, ce la farà?
The adventures of the Dodo
Si fanno chiamare “Il mucchio selvaggio”. Sono i quattro vincitori del Piolet d’Or: Sean Villanueva O’Driscoll, Benjamin Ditto, e i fratelli Olivier e Nicolas Favresse amano arrampicarsi e celebrare le loro prime ascese con una jam session musicale spontanea e appassionata sulla cima di una vetta. Anche se i loro zaini sono pesanti c’è sempre spazio per un flauto o un mandolino. La loro prossima peripezia promette tanto divertimento e avventura: diretti all’isola di Baffin con la nave a vela “dodo’s delight”, capitanata dal 79enne “Reverendo” Bob Shepton.
