Formentera To Run, troppo bella per essere vera

Quando si parte per una nuova avventura si ha spesso la presunzione di immaginare già come sarà. Riempi la valigia di solo ciò che serve (se non ti chiami Tatiana), perché sai quello che andrai a fare e magari ci infili anche due libri, che tanto di tempo per rilassarti ne avrai… E così ti imbarchi con le tue certezze, poche, ma abbastanza per manipolare la mente e crearti un immaginario sicuro, fatto di tante piccole zone di comfort.

Che sia un viaggio speciale, una nuova avventura lavorativa o un’esperienza fuori dal comune, ognuno di noi tenta di prepararsi a un appuntamento importante con la vita seguendo un rituale collaudato.

Ma il viaggio ti cambia, le persone che incontri ti cambiano. E quando torni a casa e disfi la valigia ti accorgi che quelle certezze non esistono più.

Ecco perché quando sono arrivata sulla “isla” per la Formentera To Run organizzata da Zitoway, ho avuto il sentore che sarebbe stata una settimana incredibile.

Zitoway Sport & Adventure

E a proposito di certezze, partiamo da Zitoway Sport & Adventure, appunto, che nel mio immaginario è sempre stata tra le società più esperte per organizzare corse estreme in giro per il mondo. Adriano Zito ha fondato questa realtà nel 1999 con la prima edizione della 100 km del Sahara nel deserto tunisino. Tre anni dopo si è unito a lui Manuel Lugli, appassionato viaggiatore, runner e alpinista. Nel 2008 arriva anche Carlos Garcia Prieto, fortissimo ultra runner ed esperto tracciatore (ITRA).

Ecco la prima certezza che si smonta: la Zitoway Sport & Adventure è molto più di tre soci professionisti appassionati. È una grande famiglia affiatata dove ogni persona si colloca in un tetris perfetto. Questo ha fatto in modo che durante la settimana filasse tutto alla perfezione: dai percorsi, ai ristori fino all’organizzazione di ogni minimo dettaglio.

Ma quello che mi ha lasciata più di tutto sorpresa è stato il rapporto di fiducia che questa realtà ha costruito negli anni con i propri clienti, tanto che il confine tra il team organizzatore e i partecipanti, spesso ai miei occhi è stato invisibile. Quando parlo di una grande famiglia, parlo esattamente di questo. E sono felice di averne fatto parte, anche se per poco.

Formentera To Run

Sempre parlando di certezze, sono 60 km in cinque tappe. La prima parte dall’Hotel Riu la Mola con un percorso sul lungo mare con passaggi su sabbia, fondi duri e sconnessi, mentre nella parte interna, lasciato il lungo mare, si corre su stradine sterrate. La seconda tappa parte dal bellissimo Cap de Barbaria, nella parte più selvaggia dell’isola, una tappa breve (7,8 km) ma intensa.

La terza tappa ha come protagonista l’incantevole scenario di Cala Saona, con sterrati e leggeri saliscendi fino alla scogliera di Punta Negra, con un percorso sulla scogliera dove il fondo roccioso è molto accidentato. La quarta tappa di circa 8 km si snoda intorno alla meraviglia delle meraviglie, Plaja de ses Illetes, con partenza a ridosso del porto della Savina, costeggiando in sterrato il parco delle Saline, per poi proseguire su fondo sabbioso lungo la spiaggia di Levante.

L’ultima prova è il Formentera Trail, una mezza maratona interamente off road, con dislivello positivo 420 metri.
Il percorso che si snoda in parte sulle strade sterrate e pianeggianti della parte alta dell’isola, nell’area de La Mola e in parte lungo i cammini che prima scendono verso la spiaggia del Mitjorn – tramite il cammino Stufador – e quindi risalgono a La Mola lungo il famoso e spettacolare Camino Romano.

Ma la Formentera To Run più che una gara è uno stato mentale, che si affronta un po’ alla volta, una fatica alla volta, che niente può essere davvero faticoso quando si corre in paradiso. Immaginereste mai un arrivo sulla sabbia senza scarpe o un ristoro a base di carbonara perfettamente al dente con tutti i crismi che questa ricetta deve avere? Tu la mangi con gusto seduta su uno scoglio mentre ammiri il bellissimo panorama di Cala Soana dopo la tappa di 12 km e pensi che no, non te lo aspettavi.

Immaginereste poi, di percorrere tutti i giorni una strada diversa dall’albergo alla partenza, grati per esserci, con gli occhi pieni di entusiasmo e di blu, di muretti a secco, e con l’odore del rosmarino e del timo che ti pervadono e ti fanno sentire un tutt’uno con quest’isola così selvaggia?

La fatica, la sveglia all’alba, i tracciati sulla sabbia, il dubbio di non riuscire a correre tutti i giorni. Convinzioni che si sono sgretolate grazie alla bellezza e alle persone che mi hanno circondato in questi giorni. Perché le anime, se sono forti, ti portano ognuna a seguire il tuo percorso e la tua esperienza: a piedi, di corsa, lungo un’isola magica che è troppo bella per essere vera.

Grazie a Manuel, Carlos, Adriano, Tatiana, Pepe, Andrea, Silvia, Alberto, Diego, Rossano e a tutto il magnifico staff che ci ha accompagnato per mano in questi giorni. Grazie a Debora per la bella compagnia lungo i percorsi.

Crediti_ Diego Santamaría

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