Il potere della mente e le nuove GEL-Kayano 25 di ASICS

C’è un posto a est di Londra chiamato Docklands, dove non sembra di essere a Londra, dove l’unico stereotipo certo è che quando attraversi la strada devi sempre guardare prima a destra. Ma osservando gli edifici che si specchiano nell’acqua si potrebbe dire di essere ovunque in una città del nord, dove le nuvole nel cielo si spostano velocemente e l’aria è sempre fresca. Ma se si chiudono gli occhi e si respira profondamente, i restanti sensi del nostro corpo ci potrebbero aiutare a dirigere la nostra mente esattamente dove vogliamo.

La mente crea il cambiamento della realtà. Correre dimostra che si sta già agendo in questa direzione

ASICS Blackout Track

A pochi passi da Docklands è stata allestita una pista da corsa completamente buia, l’ASICS Blackout Track, un percorso personalizzato di 150 metri dove si corre nell’oscurità senza tecnologia, senza musica, senza scenari, senza comfort e senza una linea di un traguardo. L’ASICS Blackout Track è stato sviluppato in collaborazione con scienziati sportivi e top coach per rimuovere tutte le distrazioni e incoraggiare i corridori a concentrarsi veramente sulla sincronizzazione della mente e del corpo.

L’esercizio fisico diventa sinonimo di benessere soltanto se si impara ad allenare la testa insieme al corpo, che, lontana dalle mille distrazioni, può indirizzare la nostra attenzione a muscoli e a sensi, invece di focalizzarla sugli stimoli esterni e sulle preoccupazioni di ciò che sta per avvenire. In questo senso l’allenamento diventa un’opportunità di crescita e cambiamento e il movimento ritmico della corsa aiuta di per sé a concentrarsi sulle variazioni del respiro e del battito cardiaco, sul rumore che fanno i passi, sulla postura, che spesso riflette il proprio stato d’animo interiore, come quando corriamo con i pugni stretti.

Nel Global Running Day, il 6 giugno scorso a Londra, ASICS ha dimostrato quanto il potere della mente possa cambiare la prestazione fisica. Il Blackout Track ha infatti ospitato un esperimento scientifico per dimostrare che la forza mentale è tanto importante per il successo atletico quanto la forma fisica. Dieci runner hanno corso prima per 5k in pista in condizioni normali – luci accese, musica in sottofondo, folla che tifa – e successivamente 5k al buio, con rumori attutiti, nessuna motivazione, feedback o l’ausilio di tecnologia. I risultati completi di questo esperimento non sono ancora stati condivisi, ma intanto sappiamo che la medaglia olimpica Deena Kastor ha corso questa “maratona mentale” per 10 km, ottenendo il miglior tempo, impiegando soli 37 minuti e 16 secondi: “Per me, la pista era un promemoria della semplice gioia che dà la corsa; un afflusso di endorfine, un posto tranquillo dove sentirsi bene. Non importa se si è un atleta professionista o un corridore di tutti i giorni, le restrizioni mentali possono limitarci, ma tutti noi abbiamo il potere di pensare al nostro modo di raggiungere il successo”. 

GEL-Kayano 25

A rappresentare l’Italia c’era il nostro Fabio Inka che ha corso poco più di 5 km completamente al buio affidandosi alle sue sensazioni. Fabio l’ha descritta come un’esperienza incredibile, rafforzata dall’utilizzo delle GEL -Kayano 25, la nuova versione lanciata ufficialmente da ASICS proprio durante l’esperienza londinese. In quei giorni le abbiamo provate correndo anche per le strade di Londra con la crew degli ASICS FrontRunner e con i trainer ASICS, i quali ci hanno anche fatto testare le scarpe correndo con gli occhi chiusi. Correre senza vedere è un’esperienza incredibile. Senza la vista, gli altri sensi si acuiscono e la concentrazione aumenta. La connessione tra corpo e mente diventa quasi un tutt’uno, indispensabile per mandare via la paura dell’ignoto e prendere più fiducia.

La nuova versione della storica scarpa dedicata alle lunghe distanze, già famosa per la sua stabilità unita all’ammortizzazione, è più reattiva, grazie alle nuove tecnologie dei materiali studiati e sviluppati interamente a Kobe. Viene infatti utilizzata nell’intersuola la mescola FlyteFoam Lyte combinata con il nuovo FlyteFoam Propel. Questi due elementi lavorano insieme garantendo maggior protezione e stabilità. Il FlyteFoam Lyte è ancora più leggero, grazie all’utilizzo di microfibre minuscole, di dimensioni infinitesimali, che migliorano la connessione delle parti, la durata e la resistenza. Nella zona mediale il FlyteFoam Lyte presenta un zona più rigida e densa che supporta la pronazione, mentre nella parte posteriore in corrispondenza del tallone, presenta l’inserto GEL per attutire l’impatto. Il FlyteFoam Propel che si estende per tutta la lunghezza della scarpa, migliora del 50% la risposta elastica rispetto a un’ EVA tradizionale. L’inserto in GEL è posizionato strategicamente sotto il primo metatarso, la zona dove si ha la maggior concentrazione di sovraccarico durante la corsa. Anche la suola è stata modificata con un aumento della superficie in corrispondenza della zona mediale. La linea longitudinale, (FluidRide) controlla il movimento durante la spinta sull’avampiede. L’inserto centrale, il famoso Trusstic System, è stato ulteriormente perfezionato aumentando la rigidità nella zona che controlla la rotazione mediale durante la pronazione, rimanendo più flessibile verso l’esterno. Questa dualità permette “l’adattamento” della scarpa al piede nella fase di contatto.

Sensazioni

Dall’esperienza londinese sono passate due settimane, nelle quali ho provato le scarpe in diverse occasioni, sia nei lavori di velocità che sulle lunghe distanze. Soprattutto per queste ultime, ho avuto modo di superare il pregiudizio della scarpa protettiva. La nuova Kayano è talmente comoda e leggera che averla ai piedi è un piacere. Non sono una runner veloce e ne apprezzo quindi l’ammortizzazione, la costruzione dell’intersuola studiata per supportare la zona mediale che non va ad inficiare il passo neutro, la comodità della tomaia traspirante e avvolgente in jacquard mesh a doppio stratomorbida che si adatta alla forma del piede senza costringerlo, il colore bianco tornato di moda che io adoro e che mi porta a indossarle anche quando non corro, il grip che tiene nei cambi di direzione.

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