In queste settimane di preparazione, sto provando svariati modelli di scarpe. Il coach dice che non è un male abituare il piede a cambiare e, avendo la possibilità di testare più marchi, ne approfitto. C’è da dire che il mio piede è “facile” e problemi articolari o muscolari che mi possano limitare nella scelta di una scarpa piuttosto che un’altra, per ora non ce ne sono.
In programma ho due mezze maratone da affrontare. La prima è la mezza di Miami, la Miami Beach Halloween Half Marathon. E fa parte del progetto di cui vi parlerò prestissimo. La seconda è la 21 km del Valtellina Wine Trail del prossimo 9 novembre. Una gara non facile, che avevo già corso lo scorso anno, ma che mi piace davvero tanto.
Inutile dire che i ritmi di tabella sono serrati e i lavori in allenamento non sono sempre facili, soprattutto perché le temperature sono sempre alte. In particolare c’è un tipo di training che proprio non mi piace e, forse, non ho la testa per affrontarlo nel migliore dei modi. Si tratta dell’interval training. Variazioni di ritmo a crescere o a scalare, ma anche a “rombo” o “clessidra”.
In questi casi mi aiuto con scarpe che spingano un po’, che aiutino le mie gambe a girare meglio. Inoltre, quello che mi aiuta, oltre alla scarpa, è non pensare alla fatica concentrandomi sulla postura. Postura che, dopo già 4o minuti di variazioni, cambia decisamente. Ecco perché ultimamente, soprattutto nelle sessioni di interval training, ho usato le nuove Glideride di ASICS.
Glideride, la scarpa a “risparmio energetico”
La tecnologia Guidesole presente nella Glideride era stata introdotta per la prima volta con la Metaride, ed è basata su una suola curva ergonomica di precisione che riduce la perdita di energia. Lavora limitando al minimo i movimenti della parte inferiore della gamba durante il ciclo del passo, dando una sensazione di inerzia senza sforzo.
La nuova Glideride inoltre è più leggera, con una curva meno estrema e un’ammortizzazione aumentata del 7% rispetto al concept della scarpa, per assicurare ancora più comfort. Nei test ha dimostrato scientificamente di ridurre la perdita di energia nell’articolazione della caviglia, punto dove i runner consumano più energia. Inoltre migliora l’ammortizzazione per un maggiore comfort e, anche con peso ridotto, mantiene la stabilità garantendo protezione.
La tomaia, se paragonata a quella della Metaride, l’ho trovata decisamente migliorata, con rinforzi nei punti strategici che hanno migliorato il supporto della scarpa. La fodera in maglia elasticizzata multidirezionale si adatta alla forma del piede per una calzata personalizzata. La comodità c’è.
Non sono scarpe per tutti, nel senso che rendono bene se si ha un buon passo e, soprattutto, una buona postura di corsa. La forma stessa della scarpa e della suola portano il corpo a protendersi in avanti promuovendo una corsa di mesopiede/avampiede. Io sono una lenta ma, nei lavori di velocità, la spinta a livello mediale si sente tutta. Un effetto rimbalzo garantito anche dal Flytefoam Propel, tecnologia ormai consolidata nelle intersuole dei modelli ASICS.
Glideride è un’ottima scarpa per coloro che devono affrontare anche lunghe distanze a passo sostenuto.