Eravamo rimasti con gli occhi pieni dello spettacolo della natura offerto da queste montagne.
E con il cuore gonfio delle emozioni che ci aveva regalato questa gara nella sua prima edizione del 2018, quindi dovevamo tornarci assolutamente

Saslong Half Marathon, se non lo è già divenuto, diventerà un trademark delle corse in montagna sulle dolomiti.
La Val Gardena come sempre non delude, anche se il clima bizzarro ha provato a mettere i bastoni tra le ruote a un’organizzazione quasi perfetta, con precipitazioni nevose considerevoli per il mese di Maggio. Ma la gara si è presentata comunque al massimo delle possibilità con un percorso integrale e con delle variazioni che ne hanno aumentato un pò sia la difficoltà che di molto anche il fascino.
Insomma quando la retorica dice che le difficoltà spesso nascondono opportunità, qui in valle se ne fa un vero e proprio stile di vita.
Il duro lavoro dei volontari dell’organizzazione, pala alla mano, per rendere percorribili i tratti più alti del percorso
e mantenere il fascino del periplo completo del Saslong, ha dato il suo frutto con una seconda edizione della gara
che rimarrà sicuramente negli annali della stessa.
Il sole, che tanto aveva latitato in precedenza, ha accolto con i suoi caldi raggi i 600 partecipanti (numero chiuso)
al via, rendendo cosi ancor più spettacolare la vista che si presentava al mattino sul Monte Pana 1424 slm (S.Cristina),
da dove prendono le mosse i passi che porteranno i concorrenti nei punti più alti verso il passo Sella, per poi raggiungere il Rifugio Sandro Pertini e, dopo un meraviglioso traverso di costa, iniziare la lunga discesa verso l’arrivo situato al punto di partenza.
Un anello tanto spettacolare che difficilmente può essere descritto a parole. Bisogna viverlo. Per questo invito tutti a fare questa gara almeno una volta nella vita.
Se tutto questo è poi organizzato in maniera perfetta, senza sbavature, senza voler strafare, ma facendo molto bene quello che serve ai runner per vivere in armonia una giornata fantastica di sport, natura ed emozioni, allora il menù è servito.
A proposito di menù ho lasciato per ultima la menzione del “pasta party” finale con lasagne, ravioli, gulash
e birra in pieno stile Gardenese!
L’ospitalità, la gentilezza e la passione di tutto il gruppo che organizza questa gara meritano ampiamente il successo
che in soli due anni stanno riscuotendo. Insomma la prima volta si viene per curiosità, ma tornarci poi è inevitabile! Ci vediamo alla terza edizione del 2020!