Sorrento-Positano: il Paradiso te lo devi meritare

È ancora buio quando ci si ritrova con altri 340 partecipanti alla consegna borse. La partenza prevista per la 54K è alle 7 del mattino ( alle 9,00 parte la versione corta della corsa di 27K detta “la Panoramica” che richiama più di 1.000 partecipanti).
Sorrento ancora sonnecchia quando lo sparo dà il via a un viaggio che si rivelerà fantastico.

Da subito si inizia a salire, non ripidamente ma costantemente per i primi 8 km, le prime luci illuminano il mare in una giornata memorabile dove il cielo non conosce nuvole. Qualche piccolo strappo ancora e all’improvviso davanti ai miei occhi appare Capri illuminata dal primo sole della mattina, uno spettacolo davvero unico.

La tentazione di fermarsi e immortalare il panorama con qualche foto c’è. Quasi nessuno intorno a me rinuncia a quelle magnifica visione mettendo in secondo piano i secondi sul tempo finale.

Intanto tra falsi piani e leggeri strappi si continua a salire sino ad arrivare ad una repentina discesa di un paio di km che porta all’attacco della salita più decisa, in località Sant’Agata verso il chilometro 17, nel punto in cui la gara Panoramica torna indietro verso Sorrento, mentre la 54 continua dritta e, passato il culmine, va in leggera discesa verso il colle San Pietro.

Da qui si comincia a scendere decisamente per 8 km.

Positano si scorge in fondo e la costiera si presenta con la sua faccia migliore, il sole è alto e si specchia sul mare. Anche la temperatura si fa primaverile, ogni piccolo presidio indossato per combattere il  fresco della mattina sembra un orpello davvero insopportabile ed è così che i manicotti e la fascia sulla testa vanno a finire nel marsupio. La strada è un continuo saliscendi sino al giro di boa del 31Km.

Qui inizia davvero la gara.

Arriva una salita continua e le gambe già provate per i 31 km la cominciano a sentire.

Fino al chilometro 38 si va di passo ripercorrendo a ritroso la strada che si affaccia sulla costiera… poi si vira verso l’entroterra è qui comincia la “salita” vera: un muro di 4 km che ci porta sino alla distanza di maratona ritornando sul passo San Pietro e ancor più su!

Al 43 la strada spiana e per qualche km si respira, qui si controlla lo stato del motore: un check sulla condizione delle gambe, per capire come arrivare fino alla fine.

I 9 km di discesa che ci aspettano ora per arrivare a Sorrento psicologicamente aiutano tantissimo.

Ma l’insidia è lì dietro l’angolo. Appena la discesa accenna a essere decisa le gambe ci ricordano che siamo già ben oltre la distanza di maratona e l’elasticità è quella che è…

Quindi l’entusiasmo torna ad essere una dovuta saggezza e anche se la testa vorrebbe finalmente mollare: ci si trova a gestire con parsimonia le energie per gli ultimi km.

Finalmente si Torna a Surriento… Ultimo km!

Un lungo rettilineo nel cuore della cittadina che è simbolo di tutta la costiera, un salotto riservato per una piccola marcia trionfale che spetta a tutti  i partecipanti, molta la gente che incita e tornano energie insospettate. Corso Italia si percorre tutto di un fiato, fino al giusto premio della medaglia da finisher 🙂

Anche questa gara entra nella ristretta “Élite” di quelle che vanno fatte almeno due volte, una per correrla una per gustarne il paesaggio e fare foto.

Che dire, un’esperienza davvero magnifica, una gara non facile, chi vuole andare a correre in paradiso sappia che dovrà arrivarci  ben preparato… qui non si improvvisa niente.

Il Paradiso va sempre meritato!

Alessandro Arboletto

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