Tra i più grandi difetti di tanti runner amatoriali, dopo le foto a ogni allenamento con la lingua fuori e la fastidiosa domanda “quanto ci hai messo”, c’è la convinzione di pensare che un periodo di recupero dopo le gare autunnali possa corrispondere a un’irrimediabile catastrofe.
Come se il nostro fisico, già duramente provato da gare e allenamenti continui, possa in qualche modo sgretolarsi in mille pezzi se sottoposto a un periodo di riposo. Come se tendini, muscoli e articolazioni, possano trarre beneficio solo se costantemente sollecitati, contratti e infiammati. In questo senso e solo in questo, la corsa è sopravvalutata.
Esiste un periodo, detto di “transizione“, che viene quasi sempre sottovalutato dall’atleta amatoriale, quanto invece
studiato e applicato con estrema attenzione dal professionista.
Questo periodo serve per rigenerare mente e corpo dalle fatiche agonistiche. Non è esattamente un periodo di riposo, semplicemente prevede forme di movimento alternative, che diano stimoli diversi al nostro corpo e facciano invece recuperare le parti più usurate dalla specificità del movimento della corsa.
Lo yoga per esempio è una pratica che svolge un’egregia funzione sui muscoli allungandoli, ridano equilibrio e stabilità al corpo e alla mente, rendendo il fisico più elastico. Ecco perché, dopo le ultime fatiche, la mezza di Miami e il Valtellina Wine Trail, sono stata con Manuela a provare l’esclusivo “Thermal Yoga” di Grotta Giusti. La particolarità della pratica in questo luogo magico è unica al mondo.
Grotta Giusti è un luogo senza tempo, ideale per perdersi qualche giorno e ritrovare la connessione con se stessi e con il proprio corpo. Ma anche con il proprio partner o con un’amica:). Nominata per il terzo anno la miglior grotta termale al mondo, è una cavità millenaria che si estende per oltre 200 metri sotto il suolo del bellissimo resort.
Divisa in tre aree denominate Paradiso, Purgatorio e Inferno, la temperatura a seconda delle zone varia dai 28° ai 34°, il vapore emanato naturalmente dalla grotta è di grande beneficio terapeutico.
Thermal Yoga in grotta
Proprio nella zona del Paradiso, in una piovosa domenica sera di metà novembre, dopo aver passato la giornata tra piscine termali e massaggi tonificanti, abbiamo incontrato Tiziana, la maestra di yoga che ci ha guidato in una delle pratiche più belle e surreali che io abbia mai fatto, tra stalattiti e stalagmiti, accompagnate solo dal rumore delle gocce d’acqua che si infrangevano accanto a noi.
La grotta, grazie alla sua conformazione e atmosfera è una sauna naturale, con temperatura e umidità che purificano e rilassano. Il silenzio e le luci soffuse fanno il resto, rendendo questo luogo magico ideale per la pratica e per la meditazione.
Il calore naturale amplifica le sensazioni, aiuta la concentrazione e innalza la temperatura del corpo, che diventa più elastico. Anche le posizioni più difficili, sia io che Manu siamo riuscite a eseguirle bene e mantenerle. Non senza un certo stupore.
Tutto ciò porta al massimo l’efficenza del sistema immunitario. Il sangue scorre più velocemente migliorando la funzionalità dell’apparato muscolo scheletrico e cardio circolatorio e le tossine vengono eliminate più efficacemente. E inoltre l’attenzione al respiro e il calore mantengono il sangue ben ossigenato.
La nostra pratica, durata 50 minuti, si è svolta in un susseguirsi di asana senza pause. Tiziana ha fatto in modo che ogni posizione fosse propedeutica a quella successiva, facendoci concentrare soprattutto sul respiro. Una pratica fluida e purificatrice, a tratti mistica, dove mente e corpo sono diventati un tutt’uno, ben lontani da ansie da prestazione e da traguardi da raggiungere, per una volta tanto.