In questa edizione della Milano Marathon, ‘ho visto cose che voi umani…’. Ho imparato che i top runner oltre ad essere molto veloci sono anche molto sprovveduti e io senza volerlo mi sono sentita un po’ la loro mamma. L’italiano è uscito in crisi dagli spogliatoi perché aveva dimenticato i pantaloncini e nessuno aveva un cambio per lui. Ho tirato fuori il mio modello da donna che avevo nella sacca e gli è ritornato il sorriso. Meglio quelli che i pantaloni lunghi della tuta un po’ felpati. Il brasiliano a 30 secondi dalla partenza è sbucato dietro di me chiedendomi dove doveva andare, provocandomi ansia e orticaria.
Quando finalmente, una volta partiti tutti, iniziavo a riscaldarmi per la staffetta, mi è passato davanti un atleta keniota che cercava la strada per partire, perché stava facendo gli allunghi e non aveva sentito (????) l’avviso e poi il segnale della partenza. L’orticaria mi era appena passata. E’ partito con 10 minuti di ritardo su tutti e dopo un po’ è tornato indietro. Amen.
La RelayMarathon è iniziata con un minuto di silenzio in memoria di Fabrizio Così. Non l’ho mai conosciuto personalmente, ma il silenzio rispettoso mantenuto da migliaia di persone, mi ha fatto capire che grande persona doveva essere stata.
Dopo aver portato a termine la mia frazione mi sono precipitata al traguardo per vedere l’arrivo dei top runner. E ho capito che il vero spettacolo non sono loro. L’emozione quella vera è arrivata dalle persone comuni. Quelle che ce l’hanno fatta. Che hanno vinto la sfida contro se stesse. Quelle che ogni volta finiscono di correre la loro maratona piangendo come se fosse la prima. Quelle che la corrono per la prima volta e arrivano con la felicità stampata in faccia ancora increduli. Quelle che si sentono male a pochi metri dal traguardo ma prima di salire sulla barella si fanno portare a braccio fino alla fine e poi svengono serenamente.
Quello è stato il vero spettacolo per me e non mi sarei mai stancata di guardarlo.
Ringrazio i miei compagni di staffetta: Nunzio (non ci si fa fermare dai carabinieri la sera prima della gara!), Loredana e Andrea, che hanno accettato un po’ contenti e un po’ rassegnati di far parte di una squadra chiamata ‘Run and the City’. Onorata di essermi unita a voi in questa bella esperienza.
Ma quali sono stati i numeri della SuisseGas Milano Marathon 2016?,
Un’edizione di successo, che ha fatto registrare la partecipazione di quasi 20.000 runner e performance di livello, confermando ancora una volta il percorso della maratona meneghina come uno dei più veloci sul territorio italiano. Il vincitore Ernest Kiprono Ngeno, atleta keniota classe 1995, ha tagliato per primo il traguardo in 2 ore 08’ 15”. Dietro di lui il connazionale Ishhimael Chemtan, che con 2 ore 08’ 20” ha ottenuto il suo miglior tempo personale. Risultato da record anche per il veterano Kenneth Mburu Mungara (Kenya), vincitore dell’edizione 2015, che ha chiuso terzo a 2 ore 08’ 38”, infrangendo nuovamente il primato della categoria Master M40.
Prima tra le donne la keniota Brigid Kosgei che ha corso in solitaria per tutta la gara e ha tagliato il traguardo con un tempo di 2 ore 27’ 45”, abbattendo il proprio personal best di ben 20 minuti e 14 secondi. Medaglia d’argento per la portoghese Vera Nunes (2 ore 37’ 11”), mentre terza classificata la cubana Dailin Belmonte (2 ore 42’ e 44”), qualificata alle Olimpiadi di Rio grazie al tempo ottenuto.
Da segnalare, prima tra le italiane, Judit Varga che, alla sua prima maratona in carriera, ha chiuso quinta con il tempo di 2 ore 47’ 58”.
Iscritti alla 16a SuisseGas Milano Marathon 4532 maratoneti. 2583, invece, i team coinvolti nella sesta edizione della Europ Assistance Relay Marathon.
Numerosissimi anche gli spettatori che si sono radunati lungo il percorso per assistere al passaggio degli atleti.
Andrea Trabuio, Direttore di SuisseGas Milano Marathon, ha commentato: “Possiamo davvero parlare di un’edizione da record. Le grandi performance e i personal best infranti dai top runner confermano la velocità e la fluidità del percorso, al quale quest’anno abbiamo apportato ulteriori miglioramenti. Inoltre, siamo molto soddisfatti della partecipazione all’evento, sia per l’importante crescita registrata nel numero degli iscritti, sia per il caloroso coinvolgimento di tutta la città di Milano, con migliaia di persone lungo il percorso a fare il tifo per i runner”.
Non solo competizione, SuisseGas Milano Marathon è anche una festa per tutti i partecipanti e la cittadinanza, a cominciare dai bambini e ragazzi della Milano School Marathon, il progetto ideato per avvicinare i giovanissimi allo sport. Protagonisti della seconda edizione quasi 5.000 piccoli runner che, insieme a genitori e insegnanti, hanno corso 1.195 metri lungo via Palestro. Da segnalare anche la presenza di 400 donne, che hanno coronato il proprio sogno di correre la loro prima staffetta solidale, grazie all’esclusivo piano di allenamento RUN4ME.
La sedicesima edizione della maratona di Milano è stata anche l’occasione per ricordare Fabrizio Cosi, fondatore dell’associazione Podisti da Marte (www.podistidamarte.it) e grande supporter e coordinatore del Charity Program, programma che ha permesso a tutti i runner, maratoneti o staffettisti, di correre per una tra le 67 organizzazioni non profit (ONP) coinvolte, aiutandola a raccogliere fondi per realizzare i suoi progetti. Tutti i presenti alla partenza in Corso Venezia, compresa la madrina dell’evento e atleta adidas Blanka Vlašić, hanno dedicato a Fabrizio un minuto di silenzio e un lancio simbolico di palloncini gialli verso il cielo.



