The Brooks big endorsement contract
In qualità di persona che è ormai “UFFICIALMENTE SPONSORIZZATO” COME ATLETA BROOKS, il Runner ha il diritto di vantarsi umilmente (o di vantarsi esageratamente) su qualsiasi canale di social media utilizzando gli hashtag #BrooksEndorsed. Durante la corsa, ha il diritto di urlare con tutto il fiato che ha in corpo (un corpo molto sano): “Sono ufficialmente un atleta Brooks!”, mentre passa accanto ai pedoni e agli altri runner.
Il contratto dà diritto a tutte le parti a procedere e a correre felici.
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Riflettori, musica trionfale e voci al microfono che acclamano i nostri nomi. Una hostess mi viene incontro con l’espressione intenerita dalla mia faccia incredula porgendomi una borsa nera. Non capisco ancora bene cosa stia succedendo. Brooks ci aveva invitato alla conferenza stampa per la presentazione delle nuove Glycerin 15, un evento organizzato a livello europeo che ha coinvolto una quarantina tra blogger e giornalisti di varie testate.
Malaga
Malaga, la città prescelta per il grande meeting. E una volta arrivati a destinazione la mattina è proseguita con una tranquilla escursione in bicicletta per la città, una realtà urbana che evoca un passato vissuto e forgiato da più culture e religioni, con i loro simboli e la loro architettura condivisa, a volte anche forzatamente, nello stesso spazio, eretti verso un cielo sempre blu e un sole caldo, lo stesso cielo che sta sopra alla vita tranquilla degli abitanti della città, ignari di essere gli eredi di una storia turbolenta fatta di guerre, sconfitte e conquiste. Tra questi abitanti c’era anche Pablo Picasso, che aspettava la fine della dittatura di Franco per tornare nella sua città natale ma non fece in tempo, e c’è Antonio Banderas che nella sua Malaga invece torna spesso.
Queste erano le mie considerazioni e i miei pensieri, mentre pedalavo totalmente ignara che da lì a breve la giornata sarebbe completamente e inaspettatamente svoltata, perché sarei diventata una superstar. O meglio, un’atleta superstar.
Endorsed!
Apro la borsa che mi ha portato la hostess. Dentro ci sono le nuove Glycerin 15, un orologio finto oro che non metterebbe neanche il Piotta, un modello giocattolo di una Ferrari e occhiali da sole. Hamish Stewart, Vicepresidente di Brooks International ci invita ad indossare le nuove scarpe da running e appena le infilo ai piedi la giornata prende decisamente un’altra piega, come quando quella scarpetta di cristallo calzò alla perfezione sul piede di Cenerentola. Nel giro di pochi secondi mi ritrovo con un flute di champagne nella mano sinistra e un contratto da firmare in quella destra. “Ora siete ufficialmente atleti superstar di Brooks, firmate il vostro contratto e sorridete ai fotografi e alle telecamere”. Stewart mi porge una penna e mi dice che prima di fare la foto devo firmare il contratto e che prima di firmare il contratto, devo leggere attentamente.
Sono sempre stata una credulona, quella che: “Facciamo uno scherzo alla Cri, che tanto lei ci crede sempre”. Vedo un’euforia generale intorno a me. In tanti firmano e bevono champagne, con il loro orologio finto oro al polso. Ma io? Io non voglio impegnarmi con un contratto. Io non sono una superstar, non sono neanche sicura di essere un’atleta. Quando alzo gli occhi, Susanna, la Marketing Manager di Brooks scoppia a ridere vedendo la mia faccia accigliata. Finalmente capisco la messa in scena. Il dubbio si trasforma in un sorriso a 32 denti, firmo il contratto e faccio la foto con il Vicepresidente.
Le nuove Glycerin 15
Perché tutto questo? Di solito i contratti di sponsorizzazione importanti sono riservati solo a pochi eletti, le cosiddette “Superstar”. Invece Brooks crede che ogni runner, che sia lento o veloce, che insegua un record personale o che voglia solo nutrire la sua anima, si meriti di sentirsi una Superstar. Per questo ognuno di noi ha diritto al suo contratto di atleta superstar e lo può ottenere a questo sito brooksathlete.com. Per questo Brooks ha creato la “migliore attrezzatura del pianeta”, perché le nuove Glycerin 15 si adattano istantaneamente al modo di correre di ognuno di noi, dando la sensazione di essere fatte su misura. Grazie all’ammortizzazione ultra morbida dell’intersuola in Super DNA, le scarpe si adattano immediatamente al modo di correre e alla falcata, garantendo il massimo della morbidezza. Le Ideal Pressure Zones della suola disperdono l’impatto lontano dal corpo, mentre la Plush Transition Zone guida in modo fluido le transizioni del piede dal tallone alla punta. La tomaia in Air Mesh ha un tessuto quadrielastico ventilato che si muove e si espande insieme al piede per offrire una vestibilità perfetta. Il Crash Pad segmentato lungo tutta la lunghezza del piede, ammortizza ogni passo, sia se il piede tocca a terra prima con il tallone, sia se tocca prima con la parte mediale.
Una giornata da superstar
Dopo la firma dei contratti, dopo il delirio collettivo, ad attenderci fuori dall’albergo c’era una limousine lunga una quindicina di metri attrezzata con musica e champagne, e una schiera di paparazzi. L’autista ci ha portato a Marbella, in un albergo super lussuoso con SPA, piscina e campi da golf. Una volta entrata in una camera grande come la mia casa, su un letto largo due metri e pieno di cuscini, qualcuno si era preso la briga di adagiare insieme a dei sandwich, l’outfit completo per uscire a correre. Una volta cambiata e pronta per uscire, nel tardo pomeriggio ad attenderci c’era l’elicottero (che mica vuoi affrontare una salita a piedi) che ci ha portate sulla collina sopra Marbella facendoci prima ammirare il panorama della costa. Alla pista di atterraggio c’era Manuel, il nostro Iron Coach pronto a portarci fino al mare con una bellissima corsa per le vie del paese. Dopo 8 km con ai piedi le fantastiche Glycerin 15, un gommone ci ha portati in un’altra spiaggia per il ristoro finale e poi con l’elicottero siamo risaliti al resort. In serata, pronti per la cena, c’era l’ormai la confortevole e familiare mega limousine ad attenderci e una volta scesi in centro a Marbella, una schiera di paparazzi, guardie del corpo e persone comuni che acclamavano le superstar stavano lì, nell’imbarazzo generale di noialtri. Un sogno? No, solo una giornata speciale da atleta superstar. Chi di noi non vuole esserlo almeno una volta nella vita? Come ripetere il sogno? Dopo questa esperienza, ogni volta che indosso le Glycerin mi aspetto che accada qualcosa di speciale e in effetti è così. Perché ogni momento dedicato alla corsa, alla fatica che arriva puntuale e non ti molla, alla tenacia che ti fa andare avanti anche quando non ce la fai più, quello si, è un sogno che ogni volta si avvera.
#Run Happy