Lo diceva quel tizio famoso. La disciplina batte la motivazione. Una frase che ho sperimentato prima di tutto su me stessa, sapete quando? Durante il lockdown.
Mentre in tanti mi scrivevano cercando una motivazione diversa dalle gare (che purtroppo non c’erano) per trovare la voglia di allenarsi una volta allentate le restrizioni, io non ho mai mollato le mie uscite settimanali.
Un po’ perché odio le gare anche se col tempo, per rimanere nel gruppo e, effettivamente, per mettermi alla prova, ho imparato a partecipare e farmele andare anche bene.
Un po’ perché la corsa per me è sempre stato un compito da svolgere indipendentemente dal mio stato d’animo, con la sveglia all’alba e a volte con poca voglia, anche in quelle domeniche post lockdown con la città vuota di runner e di entusiasmo.
Quando la corsa entra nelle tue abitudini, nel tuo stile di vita, è già disciplina. Magari ci vuole un mese, magari due anni. Magari non succede mai.
Magari sei sempre preso da quell’entusiasmo e da quell’euforia che arriva quando ti poni un obiettivo.
Ma quel sentimento non è per sempre, va e viene. Ci sono i problemi della vita quotidiana, gli infortuni, la siccità. E allora cosa fai? Aspetti che torni quel buon momento per avere voglia di allenarti?
Se, nonostante tutto, ti alzi al mattino con il solo obiettivo di compiere l’allenamento, allora sei già avanti, perché la disciplina, al contrario della motivazione, sposta il momento della soddisfazione a dopo che hai agito.
Pensavo a questo proprio l’altro giorno mentre correvo con le nuove Wave Rider 7 ai piedi. Sono fortunata, faccio un lavoro che mi piace e che amo e che tutti i giorni dovrebbe spingermi a fare meglio. Eppure in questo periodo al solo pensiero di sentire suonare la sveglia all’alba, mi viene da piangere. Sono fuori forma e non ho voglia quasi mai.
Eppure mi alzo ed esco. Perché dopo penso sempre che ne valga la pena.
Wave Sky 7 di Mizuno
Già molto apprezzata nella versione 6, l’ultimo aggiornamento è tutta un’altra storia. Stiamo parlando di una scarpa estremamente confortevole e stabile, adatta non solo a chi corre, ma anche a chi cammina.
L’intersuola innanzitutto, più robusta all’edizione precedente, è stata ulteriormente alzata a 33 mm nell’avampiede e a 41 mm nell’area tallonare, per un drop di 8 mm.
Il sistema a doppia densità Wave è composto da una componente superiore, più lineare, che conferisce alla scarpa fluidità e morbidezza mentre quella inferiore, più ondulata conferisce maggiore stabilità alla scarpa rispetto ai modelli precedenti.
Il design dell’intersuola è caratterizzato esteticamente da delle bolle che grazie alla loro geometria 3D danno al materiale un’altissima capacità di deformazione, comportamento alla base della sensazione di comodità durante la corsa.
Anche la tomaia della Wave Sky 7 è stata ulteriormente migliorata sia nel design che nella tecnologia, grazie all’inserimento di un mesh di nuova generazione che favorisce la massima ventilazione. La tomaia è stata concepita con una percentuale di materiale ecosostenibile che varia tra il 50% ed il 90%.
Il battistrada è stato ampliato a 94 mm di larghezza nella parte posteriore e 120 mm in quella anteriore per conferire maggiore stabilità in fase di appoggio e transizione.
Tra le più ammortizzate della gamma road running di Mizuno, queste scarpe sono ideali per le lunghe distanze, per coloro che hanno un appoggio neutro e anche per chi pesa oltre gli 80 kg.