100 km del Passatore per “Insieme a te”: la storia di un dono restituito

Non è mai facile raccontare un storia quando non è la tua. Si rischia sempre di sminuirne parti e dettagli che hanno molta importanza o di valorizzare azioni e pensieri poco determinanti.

Non è facile raccontare una storia per il semplice fatto di non averla vissuta, ma quando è bella e suscita emozioni, dopo averla letta o ascoltata rimani con loro, con le parole che ti restano dentro e che ti portano a spasso per tutta la giornata, anche quando non hai bisogno di conforto o sicurezze.

Allora proviamo a raccontarla questa storia, quella di Laura Spada, “podista per caso”, come si definisce lei, che poi è anche la storia di un amico che voleva misurarsi sulla gara ufficiale di Imola ma ha invece scelto di accompagnarla. È la storia di un Golden retriever, Elsa. È la storia di Debora Donati e di suo marito Dario Alvisi malato di SLA venuto a mancare poco prima che il loro sogno di poter aprire una spiaggia per disabili si concretizzasse.

Lo scorso sabato 22 maggio Laura e Samuele Battelli hanno corso la loro personale 100 km del Passatore sul percorso da Firenze a Faenza dando un valore aggiunto alla loro impresa: raccogliere fondi a favore dell’associazione “Insieme a te” fondata da Debora Donati, che a Punta Marina Terme ha aperto uno stabilimento balneare completamente attrezzato per disabili gravi.

Come fa una “podista per caso” a correre 100 km?

Ho sempre fatto crossfit e ho gareggiato nelle OCR. Dopo la mia prima Spartan del 2014 ho preparato un’atra gara che oltre agli ostacoli prevedeva 20 km di corsa. Da allora mi sono appassionata a questo sport. Ma non sono mai andata oltre quella distanza. Però alla 100 km del Passatore sono particolarmente affezionata. Ufficialmente l’ho corsa quattro volte. Fino all’anno prima della pandemia.

E una podista abituata a una distanza massima di 20 km come si prepara per una 100?

Con il CrossFit. Con il mio allenatore abbiamo adottato sempre questo tipo di preparazione atletica e mi sono trovata bene. Anche se quest’anno con le palestre chiuse la preparazione non è stata ottimale, ho deciso lo stesso di intraprendere questa avventura che per me vale quanto un anno di psicoanalisi, perché lavoro molto sulla mia testa e sulla mia autostima. Ma allo stesso tempo non volevo che fosse un’impresa fine a se stessa. Volevo fare qualcosa di utile.

Come sei venuta in contatto con l’associazione “Insieme a te”?

Tramite il mio cane, Elsa, un Golden retriever brevettato per il salvataggio in acqua. Un giorno ci hanno chiamato allo stabilimento balneare per un’esibizione e da allora ho iniziato a frequentarlo. E ho scoperto che Elsa con i disabili è un cane eccezionale. Non li lascia mai, sia in acqua che fuori dall’acqua. All’inizio per me non è stato facile. Pensavo che frequentando una simile realtà mi sarei fatta carico solo di problemi e dispiaceri. Ma mi sono accorta subito che non era così. Che tornavo a casa molto più arricchita di quando ne ero uscita.

Così è nata l’idea di raccogliere fondi per l’associazione?

Si, non volevo più rinunciare a correre il mio Passatore e ho unito le due cose. Devo ringraziare il mo amico Samuele che mi ha accompagnata. L’aspetto agonistico o della performance non mi interessava. Volevo qualcosa di più. E portare alla luce una realtà così importante che conoscono in pochi era fondamentale. Con questa impresa siamo riusciti a raccogliere 6.000 euro che andranno spesi nei lavori di ampliamento dello stabilimento, che ammontano a 30.000 euro, necessari per poter ospitare 5 disabili in più. Non sono molti, ma le nuove regole impongono il distanziamento.  Abbiamo sollevatori studiati per poterli portare in acqua, volontari preparati e tutti gli strumenti per farli sentire a loro agio ma non basta. Vorremmo poter accontentare tutti e non dover mai dire di no ai tanti ospiti che vogliono vedere il mare, sapendo che potrebbe essere l’ultima volta.

Debora Donati, a causa della malattia di suo marito Dario, ha ideato e aperto a Punta Marina Terme questo stabilimento balneare completamente attrezzato per disabili gravi, dove ogni anno tanti volontari riescono a rendere felici centinaia di ospiti e le loro famiglie. Hanno intrapreso questa avventura in tre, e oggi ci lavorano più di 500 volontari. “Interpreto tutto questo come un grande dono che ho ricevuto per affrontare la malattia di mio marito, e ora voglio ridarlo indietro”.

Per donare: https://www.insiemeate.org/dona-per-100-km-per-insieme-a-te/

 

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