BackBeat Fit di Plantronics, in caso di buona musica

Non so a voi, ma a me periodicamente passa la voglia di correre. Dopo mesi trascorsi a seguire tabelle e allenamenti di gruppo, ogni tanto penso alle mie care vecchie corse inconcludenti in solitaria con un po’ di nostalgia. Certo, allora quando ho iniziato, non avevo obbiettivi. Se ero stanca a un certo punto mi fermavo. I miei pochi chilometri alla settimana mi bastavano per considerarmi una jogger abitudinaria e la mia progressione in fatto di resistenza era pari a zero.

Poi grazie al cielo si evolve. Inizi a seguire un programma di allenamento, hai accanto un coach che ti fa vedere chiaramente quali sono le tue possibilità, ti alleni insieme a persone con cui condividere progetti e obbiettivi che una volta raggiunti vengono sostituiti da altri. Poi arriva il caldo maledetto, la stanchezza mentale di un anno pieno di affanni, forse arriva anche la paura di non essere all’altezza, qualche energia negativa e un pensiero di cambiamento verso altri sport. Una volta si diceva in modo dispregiativo: ‘Datti all’ippica’. Ma voi avete idea cosa voglia dire darsi all’ippica? Ci vuole molta passione, dedizione, allenamento e sacrificio. E poi sono troppo alta per stare a cavallo.

La predisposizione mentale a non mollare, quella che hai formato con la fatica di ogni ripetuta durante l’inverno, viene meno. Sono cosciente del fatto che questa sia una fase passeggera. Nel frattempo rallento i ritmi e assecondo sia il fisico quanto la mente, senza dimenticare che alla base di qualsiasi sport, corsa compresa, deve esserci il piacere e il divertimento, altrimenti tutto perde senso. Per questo ogni tanto, almeno una volta alla settimana riprendo le mie adorate playlist e senza tempi e tabelle, esco a correre con la cosa che più mi aiuta nei momenti di inerzia: la musica.

Recentemente ho scoperto le cuffie bluetooth. Si lo so che esistevano già ai tempi dei dinosauri, ma sono un’abitudinaria e non potevo credere che esistesse una valida alternativa alle mie affezionate classiche cuffiette bianche, quelle che se ti volti per caso dalla parte sbagliata formano una matassa di nodi che poi non riesci a sbrogliare mai più.

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Fino a quando non mi sono arrivati alle orecchie gli auricolari BackBeat FIT  di Plantronics e mi sono resa conto di come basti ‘poco’ per apprezzare ancora di più la corsa a tempo di musica. Innanzitutto questi auricolari non si muovono! L’archetto morbido flessibile, ma resistente, e gli stabilizzatori nell’orecchio garantiscono una vestibilità aderente e stabile, quindi confortevole, al di là del livello di attività fisica.

Gli auricolari BackBeat FIT hanno un design robusto e una protezione extra dell’esclusivo P2i di Plantronics, un mini rivestimento resistente al sudore e agli agenti atmosferici.

Una delle cose che mi ha entusiasmato di più è la custodia degli auricolari che si trasforma in una fascia da braccio a chiusura totale, proteggendo lo smartphone ed eventuali soldi e chiavi.

La batteria dei BackBeat FIT dura per 8 ore di ascolto della musica. La ricarica tramite cavo USB avviene inserendo lo spinotto in prossimità di uno dei due auricolari.

Dotati di potenti altoparlanti, diffondono la musica con bassi ricchi e alti nitidi per favorire la percezione del ritmo. La qualità dell’audio è ottima.

Il collegamento allo smartphone tramite Bluetooth, permette non solo l’ascolto della musica, ma anche la ricezione di telefonate grazie ad un microfono incorporato.

La gestione delle telefonate e della musica avviene tramite i pulsanti sull’orecchio, di facile accesso.

Se anche voi ogni tanto avete bisogno di staccare da tutto e farvi una corsa a ritmo di buona musica, qui trovate le playlist di Run and the City. Sono diverse una dall’altra, create da runner famosi o sconosciuti, veloci o lenti, entusiasti o meno.

Buon divertimento 🙂

 

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