Di scarpe perfette per il running, di ultima tecnologia, studiate nei minimi dettagli per ogni esigenza, ne è pieno il mondo. Ma di scarpe che fanno davvero la differenza, ce ne sono poche.
Se parliamo delle Brooks Launch 3, è davvero difficile trovare dei difetti a queste scarpe. Ma se parliamo del modello Victory in edizione limitata, diventa impossibile non apprezzarne la linea, le prestazioni e l’estetica. Belle, anzi bellissime, tutte le runner appassionate dovrebbero averle in dono prima o poi.
Chi ha già corso con le Launch 2, sa di cosa sto parlando. La versione aggiornata mantiene le caratteristiche che l’hanno resa una scarpa molto amata dai runner. Sono di categoria A2, per appoggio neutro, per chi corre veloce e grazie all’intersuola innovativa, mantengono un minimo di ammortizzazione necessaria per correre anche sulle lunghe distanze.
L’elemento che rende davvero speciale le Launch 3 e il modello Victory in particolare, è la tomaia. Totalmente priva di cuciture, per ridurre ai minimi termini il rischio di attriti e irritazioni al collo del piede, grazie alla tecnologia 3D FitPrint, che, come dice il nome stesso, permette di realizzare la parte superiore della scarpa con un procedimento simile alla stampa 3D, garantendo leggerezza e vestibilità. Varie le colorazioni disponibili, compresa l’edizione limitata dedicata alla Maratona di Tokio nei colori giallo-oro. Ma il capolavoro a mio avviso, rimane l’abbinamento del bianco blu e rosso, che rendono la Victory incredibilmente elegante. Stelline blu su fondo bianco, stringhe rosse con profili blu e terminale oro. Le sovra plastiche laterali e sottili, quasi invisibili, fasciano la parte superiore del piede per aumentare la tenuta, mentre davanti il rinforzo proteggi unghie rimane come nel precedente modello. I dettagli fanno la differenza.
Se devo essere sincera, la mia prima corsa con le Launch 3 è stata un disastro. Sono stati 12 km sofferti con due vesciche su entrambi i talloni come risultato finale. Non ci potevo credere, la calzata era perfetta, non troppo larga e non troppo stretta. Nessuna costrizione, nonostante la mia pianta del piede larga. Eppure non è andata bene. Appese le Victory al chiodo, ho aspettato qualche giorno per far guarire le vesciche e mi sono data una seconda possibilità. Prima di indossarle di nuovo, per fortuna ho avuto un’illuminazione, cosa rara in questo periodo, ricordandomi le parole del coach: “Le scarpe vanno allacciate fino all’ultimo occhiello”. E così ho fatto. Rendendo la calzata più salda, le vesciche non sono più tornate e finalmente ho iniziato a godermi davvero queste scarpe.
L’intersuola in mescola brevettata BioMoGoDNA, è il marchio di fabbrica di Brooks e si adatta al peso dell’atleta, rendendo la calzata più ammortizzata per i runner più pesanti. L’ammortizzazione di Launch 3 supera di almeno il 30% quella dei modelli simili che utilizzano l’EVA, materiale impiegato nella maggior parte delle scarpe da corsa. Il piede è lasciato libero di muoversi grazie soprattutto al disegno a ferro di cavallo del calcagno (chiamato U-Groove) che, oltre a consentire una fase di atterraggio morbida e senza traumi, asseconda lo schema di movimento del podista.
La suola, negli stessi tre colori della tomaia, è costruita con un’ alternanza di gomma al carbonio e gomma soffiata. Un inserto di gomma al carbonio corre per tutta la parte centrale e, grazie al connubio tra grip e flessibilità, induce una veloce transizione dal calcagno alla punta, donando rapidità alla rullata del piede. Nella parte anteriore è invece la gomma soffiata ad agevolare la fase di spinta. Infine, un altro inserto di gomma al carbonio sulla punta aumenta ulteriormente la tenuta di strada che è ottimale anche su asfalto bagnato.
E’ una scarpa veloce e sicuramente rende maggiormente nei lavori intensi. Le ho provate sia nei lunghi lenti, sia per l’interval training e devo dire che è stato più divertente correrci in velocità, dove diventano più ‘secche’, meno ammortizzate, ma sicuramente più reattive.
#Runhappy