Correre è umano, tornare alla Inferno Run è diabolico

Chi va alla Inferno, poi ci ritorna sempre. E lo sapete perché? Perché accettare le sfide e non tirarsi mai indietro di fronte a esse, ci trasforma in persone migliori.

Lo sanno bene quei diavoli della Inferno che ogni anno organizzano due gare diaboliche arricchendole ogni volta di novità e ostacoli nuovi. E infatti parliamo della prossima tappa di PISA, Torre a Cenaia, la prima del 2017 che apre anche il Campionato Italiano OCR. Il 6 maggio l’appuntamento è con due percorsi possibili, uno di 14 km competitivo e non e uno di 5 km non competitivo disseminato da una ventina di ostacoli, alcuni di questi esclusivi.

La seconda tappa della Inferno Run che chiuderà il Campionato Italiano OCR, invece si terrà a Firenze il 21 ottobre, all’ Ippodromo del Visarno e avrà come novità un percorso di 3 km sia competitivo che non competitivo e comunque non valido per il Campionato Italiano OCR. Questa gara “breve” si svolgerà la domenica, mentre per quella principale del sabato, competitiva e non, sono confermati i 9 km come nel 2016 (io ne avevo contati 10…).

Per quest’anno ritorna ancora il concorso: “Disegna il tuo Inferno” che nel 2016 ha scatenato le diaboliche fantasie dei mudders. Ognuno può inventare e progettare un ostacolo e inviarlo all’organizzazione che ne valuterà l’eventuale originalità e fattibilità: il vincitore vedrà la realizzazione del proprio ostacoli e l’uso durante la gara. La novità 2017 invece, sempre a proposito di contest è “#TellyourHell”, un concorso che, come spiega Niccolò Nava, Race Director di Inferno Run, parte da un semplice presupposto: “Dietro la preparazione di una Obstacle Race non c’è soltanto l’allenamento. C’è dedizione, spirito di sacrificio, costanza. Nello specifico Inferno è, soprattutto, una sfida con se stessi. Perché l'”ostacolo” non è solo fisico, ma anche mentale. E quindi dietro ogni Inferno ci sono storie vere, quelle dei partecipanti. Spesso davvero toccanti. Ne è un esempio quella di Constantin Bostan che ha corso la Inferno di Cenaia 2016 in stampelle, ci sono i racconti dei migranti della Cooperativa Albatros, in fuga, stavolta, dall’Inferno vero. C’è poi la storia di Andrea Pacini, il paratleta dell’Associazione “Spingi la vita” che ha corso l’ultima Inferno in carrozzina supportato dai suoi amici. E poi c’è la storia di Marco e Laura che alla Inferno si sono conosciuti, si sono innamorati e poi… si sono sposati. Vogliamo raccontarne altre di queste (belle) storie – spiega Niccolò – Per cui armatevi di smartphone e raccontateci la vostra storia! La modalità sceglietela voi (email – contest@infernorun.it – , messaggio vocale di Whatsapp, video, piccione viaggiatore va bene tutto). La più bella, sarà pubblicata online e il vincitore di questo contest si aggiudicherà un pezzo di paradiso…”.

Ma qual è il segreto del successo della Obstacle Race più partecipata d’Italia? Nel 2016 ostacoli artificiali, fiumi, laghi e pozze di fango hanno messo alla prova la capacità di superare i propri limiti di oltre 5000 partecipanti e il trend delle iscrizioni per la prima tappa di Cenaia è in fortissima crescita rispetto al 2016. Sarà perché uscire dalla propria comfort zone piace sempre a più persone, sarà perché le sfide che sembrano impossibili diventano possibili con l’impegno, la determinazione e l’aiuto reciproco. O perché abbiamo bisogno di dimostrare a noi stessi che se vogliamo possiamo fare qualsiasi cosa.

E’ impossibile solo se non ci provi #RunLikeHell

Info e iscrizioni qui

Tutte le foto sono di Niccolò Nava

 

 

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