Oggi parliamo della nuova creatura di Topo Athletic, la company californiana fondata da Tony Post.
Ho ormai da anni imparato ad apprezzare la filosofia legata ai modelli di questo brand, siano essi dedicati al road running o al trail running, cioè quella del natural running, con drop minimali e ampio spazio nel forefoot per lasciare il piede e soprattutto le dita libere di muoversi.
A queste caratteristiche non manca di rispondere anche la nuova Cyclone, scarpa da strada davvero sorprendente. Ora vi spiego perché.
La prima caratteristica che colpisce è l’estrema leggerezza 225 g US 9 da uomo e 180 g la versione femminile.
Si rimane sorpresi anche dalla completa assenza della classica conchiglia posteriore a supporto del tendine d’Achille e la tomaia
leggerissima quasi impalpabile, che potrebbe far pensare a una scarpa fragile.
Ma la sorpresa vera è quando la calzi, dove invece senti che la scarpa c’è eccome.
Dopo le prime corse l’ho subito definita una scarpa didattica, un modello che tutti dovrebbero avere nelle loro rotazioni.
Questo pensiero deriva dal fatto che appena cominciamo a correre ci accorgiamo che la Cyclone ci impone di essere proiettati in avanti in uno stile di corsa con appoggio prevalentemente sull’avampiede, invitando anche a mantenere una buona cadenza di corsa.
Questa caratteristica l’avevamo trovata nella sua sorella Zephyr, però senza la piastra in pebax che faceva della
stessa una scarpa piuttosto rigida.
Se c’è un aggettivo che definisce la Cyclone è flessibilità quasi estrema. Per questo motivo la definisco didattica, tutto il lavoro lo fa il piede. Questo lo trovo fondamentale per acquisire un giusto stile di corsa e anche aumentare l’efficienza della stessa.
Sorprende anche il comfort. Nonostante l’aspetto minimal la corsa è relativamente morbida ed estremamente reattiva.
L’intersuola è la Zip Foam di Topo prodotta dall’utilizzo della diffusamente usata EVA ed i nuovo materiale TPU.
Il drop è di 5mm tacco punta (28mm x 23mm).
Ma ritorniamo alle sensazioni di corsa che sono davvero sorprendenti. A dispetto della struttura minimal della scarpa il passo è sempre sicuro, non si avvertono cedimenti di nessun genere e nessun problema per la mancanza di conchiglia posteriore o colletti vari, anzi si gode profondamente della totale libertà di corsa.
Una scarpa che oltre ad essere didattica è divertente, briosa, che ti accompagna per qualsiasi lavoro, che sia variato o di corsa media a velocità costante. Mentre correte imparerete anche a usare il piede.
Consigliatissima anche per i lavori tecnici, come andature, balzi, etc. E per gli allenamenti in pista.
La consiglio a tutte le persone con appoggio neutro che non eccedano come peso i 75/80 kg. Coloro che hanno una media o leggera pronazione potrebbero usarla per allenamenti medio corti e variati, poiché la normale spinta a correre con l’avampiede limita l’effetto pronazione.
Alessandro Arboletto