La gara (di dolci) in DolceCasa cameo

Negli ultimi tempi mi sono allenata molto in vista delle gare appena passate (Stramilano e staffetta Milano Marathon) e durante quelle giornate in genere cercavo di bere molta acqua e stavo attenta a quello che mangiavo pensando che un’alimentazione corretta avrebbe contribuito positivamente a farmi arrivare in forma il giorno delle gare. Non essendo sicura di poter fare affidamento solo sulle mie gambe e il mio fiato, una le pensa tutte.

Poi, dopo questi due eventi, mentre già tutti i miei colleghi podisti pensavano a quali altre competizioni affrontare, a me invece è stato proposto di partecipare a una gara di dolci. cameo ha chiesto ad alcuni blogger di Paperproject.it di passare una giornata insieme presso DolceCasa cameo a Desenzano del Garda, e provare a creare un dolce a base del loro famoso preparato per budino. Non mi sembrava vero, ho accettato subito e nei giorni che hanno preceduto questa ‘competizione’, con la scusa di dover trovare la ricetta giusta, dopo la corsa abituale tornavo a casa, mi facevo una doccia veloce e poi prendevo dal frigo il budino al cioccolato che avevo scrupolosamente preparato prima. La scusa ufficiale era che gustandolo, sicuramente mi sarebbe venuto in mente qualche accostamento particolare di ingredienti per la ricetta, ma in realtà avevo voglia di premiarmi un po’ dopo le ultime fatiche e golosa come sono, mangiare qualcosa che oltre a soddisfare il mio palato, migliorasse anche il mio umore.

Poi è arrivato il fatidico giorno e naturalmente io, esattamente come accade per le gare di corsa, sono arrivata impreparata. Non ho avuto il tempo di studiare nessuna ricetta pensando di prendere qualche spunto su internet durante il tragitto in pullman verso Desenzano, ma ho passato tutto il tempo a fissare l’autostrada per via del mal d’auto, a chiacchierare piacevolmente con le mie compagne di avventura e a cercare di ricordare le dosi per fare la frolla e la crema della cheesecake che avevo in mente.

Ad aspettarci nella grande cucina cameo, oltre agli organizzatori, c’erano anche delle scatole misteriose e personalizzate con all’interno ingredienti segreti da utilizzare. Menta, fragole, pompelmo rosa, zenzero, pepe nero, mandorle e carambola (non il gioco, ma uno strano frutto con la sezione a forma di stella) per me.

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Mentre preparavo la frolla, pensavo che avrei utilizzato sicuramente le mandorle e poco altro, ignara del fatto che alla fine del lavoro, avrei utilizzato tutti gli ingredienti tranne appunto le mandorle. Idee poche ma confuse. Tra panna da montare, cottura da controllare, fragole da tagliare, ho avuto il tempo di ammirare i miei ‘avversari’ e mentre lo facevo mi venivano in mente le analogie con il running: erano tutte concentrate e ben determinate a portare a termine la gara nel migliore dei modi, l’espressione assorta della concentrazione ogni tanto lasciava posto al sorriso, alla battuta e comunque alla disponibilità ad aiutare chi ne avesse avuto bisogno. Proprio come accade in una competizione podistica.

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Così mi sono ricordata delle parole del mio coach: ‘La gara è solo un pretesto’, quando la motivazione può essere non quella di vincere, ma di passare una giornata speciale, fuori dai problemi e dalla routine di tutti i giorni avendo la possibilità di stare insieme a persone nuove e divertirsi. Sicuramente questo è valso per me, soprattutto quando ho abbassato lo sguardo e ho visto i bordi storti e tremanti della mia cheesecake dalla frolla dura come il marmo.

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E infatti alla fine non ho vinto. Le vincitrici rispettivamente per la creatività, la bellezza e la bontà, sono state tre brave blogger (Anna, Linda e Letizia) giudicate da tre altrettanto bravi giudici (Federica Visconti, Katamashi e Marina Malvezzi), che con la loro dolcezza e le loro parole di incoraggiamento, alla fine hanno premiato davvero tutti i partecipanti.

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E dopo aver assaggiato le creazioni di tutti ma proprio tutti nessuno escluso, sono tornata a Milano felice e con la voglia di correre.

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