Forerunner 235 di Garmin: l’evoluzione del personal trainer

Quando per la prima volta ho indossato il Garmin Forerunner 235, mi hanno colpito due cose. La leggerezza e il comfort del cinturino in silicone.

Così inevitabilmente, quello che doveva essere ‘solo’ un cardiofrequenzimetro per correre, è diventato un orologio da indossare tutto il giorno (e anche la notte). Del resto non credo di essere l’unica a sfoggiare con disinvoltura un cardio ad ogni occasione, dalla festa di matrimonio all’interval training. Fa parte dell’essere malati di corsa questo è vero (vedi punto nr 6 dell’elenco), ma nel caso del il Forerunner 235, c’è dell’altro. Ci sono le notifiche che ti avvisano di chiamate e messaggi anche quando non trovi il cellulare in borsa, c’è la forma piatta e poco ingombrante e la morbidezza del cinturino, che ti fanno dimenticare di averlo al polso e di toglierlo durante la notte, così da monitorare anche il sonno. C’è l’App ‘Face-It di Garmin che consente di personalizzare il quadrante caricando una tua foto. C’è quel colore verde acqua che pare andare bene su qualsiasi cosa io indossi. Gli amanti dei tasti da premere e gli haters del touchscreen, lo apprezzeranno molto.

Va bene, abbandoniamo i preliminari e veniamo al sodo. Del cinturino in silicone morbido ed elastico ho già parlato. Della sua leggerezza (solo 42 gr.!), anche.

Diciamo che c’è la possibilità, se collegato allo smartphone tramite Bluetooth, di rimanere aggiornati sulle previsioni Meteo e sugli appuntamenti del calendario, oltre a ricevere le notifiche Smart (email, whatsapp, sms e chiamate). Per il conteggio dei passi, pone degli obbiettivi automatici in base all’attività del giorno precedente, e se si percorrono meno di 100 metri in due ore appare un simpatico messaggio sul monitor: ‘Muoviti!’. C’è poco da esser pigri insomma, tranne quando bisogna fare l’aggiornamento e la sincronizzazione con lo smartphone, perché avviene automaticamente. Dal telefono potete avere una visuale più completa sui vostri battiti, sui passi giornalieri e su come procede la vostra fase di riposo.

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La vera novità di questo modello è il sensore cardio in continua attività, formato dai tre led posti sul retro del quadrante che formano il sensore Garmin Elevate. Il rilevamento del battito è abbastanza preciso, se parliamo di allenamenti di intensità media. Per lavori con carichi importanti, occorre sempre la fascia, perché per ora il rilevamento diretto dal polso di qualsiasi sportwatch, porta a quell’imprecisione magari di pochi Bpm, che per un atleta professionista può fare la differenza (non è il mio caso). Infatti quando il battito cardiaco aumenta (188/200 Bmp), il flusso sanguigno periferico (quindi anche del polso) si riduce concentrandosi nella zona cardiaca.

Ma se parliamo di interval training di media intensità o di lunghi da percorrere, Forerunner 235 è perfetto per la corsa. Io ho iniziato a utilizzarlo nel modo più basico possibile. Ho premuto il tasto attività (il simbolo dell’omino che corre), ho scelto la corsa tra l’elenco proposto e ho aspettato la ricezione dei satelliti che è praticamente immediata (5 secondi al massimo), quindi se siete abituati a tergiversare con la scusa che il gps non prende i satelliti, con Forerunner 235 non accadrà. Questo è il modo più immediato di utilizzare il tracker. Lo schermo si può personalizzare mettendo in evidenza la distanza, il tempo, il battito o il passo medio, come si preferisce.

Se invece siete più evoluti come runner e volete impostare il vostro allenamento potete farlo dal sito Garmin Connect e poi scaricare i dati collegando il tracker, oppure potete impostare le ripetute con distanza o tempo in fase di sforzo e distanza o tempo in fase di riposo, direttamente dall’orologio. Sempre dal pc c’è la possibilità di abbinare l’orologio ad altri accessori come il foot pod o la fascia cardio.

In questo modo Forerunner 235 diventa un elemento indispensabile laddove si vogliono preparare delle gare, sia che vi alleniate da soli o in gruppo. In queste fasi ‘delicate’ dell’allenamento in cui nulla si deve spegnere o bloccare per non rendere sconosciuto il lavoro che si sta facendo, sono interessanti e utili la funzione di auto pausa, gli allarmi per passo, il ‘back to start’ e la stima del tempo di recupero dopo l’inattività.

Disponibile qui

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