Che le corse a ostacoli siano la metafora della vita ormai lo sappiamo. Dopo aver partecipato a due Spartan e a due Inferno, ho imparato a rispettare questa disciplina che ogni volta regala sorprese. Non tanto per le prove da superare che si presentano copiose lungo il percorso, quanto per la mia insospettabile capacità di sfidarle.
Gli ostacoli di una OCR richiedono forza fisica, tecnica, concentrazione e resistenza, e per noi runner dell’asfalto abituati a correre dritti verso un traguardo, preoccupandoci solo di far girare le gambe, non è una banalità. Ci sono due modi per affrontare una corsa a ostacoli. In genere chi si iscrive a queste gare si prepara con attività come il functional training e il CrossFit, per migliorare la forza fisica ma anche la tecnica, per superare monkey bar multiple, arrampicarsi sulla corda, trasportare pesi il più velocemente possibile, scavalcare muri di ogni genere e ogni altezza.
L’altro modo di affrontare una OCR è un metodo che, di sicuro non ho inventato io ma che, per motivi che non sto qui ad elencare, adotto spesso e in svariate situazioni: l’improvvisazione. Motivo per cui, quando mi hanno proposto di partecipare alla Inferno del 13/14 ottobre a Figline Valdarno, nel momento in cui pensavo – Ma questi sono matti, non mi vedono più -, i tasti del mio computer formavano le parole – Si volentieri, non vedo l’ora –
Non si tratta di pensiero dissociato. Semplicemente è l’istinto che prevale sulla ragione, un po’ come quando ti iscrivi a una maratona o a una ultra e te ne penti 5 minuti dopo. Ma la Inferno è una vera sfida con se stessi, dove si possono mettere alla prova le proprie capacità e le proprie paure. Un biglietto di sola uscita dalla comfort zone. Ma è anche divertimento, soddisfazione, con la solita consapevolezza: è impossibile solo se non ci provi.
Inferno Mud
Dopo una prima tappa milanese, la Inferno torna alle origini, a Firenze, in versione “mud” con le consuete prove dantesche: Lucifero, Giuda, Iscariota, Malebolge, Cerbero, Limbo sono solo alcuni degli ostacoli naturali e artificiali che attendono gli obstacle runner in questa gara che è anche l’ultima tappa del Campionato Italiano OCR. La corsa tra vigneti e colline naturalmente non mancherà, 11 km e trenta ostacoli caratterizzeranno la prova nella giornata di sabato 13 ottobre, qualificante, nella sezione competitivi, per i Campionati Europei e i Mondiali 2019. Ma si può scegliere di correre anche nelle “bolgie” non competitive da soli o in team. Domenica 14 ottobre sarà invece la volta della Short Course di 4 km e 20 ostacoli, aperta a tutti, anche ai ragazzi dai 13 ai 17 anni (anche questo format qualifica per i Mondiali). E sempre domenica si svolgerà anche l’immancabile Inferno Kids, dai 4 ai 12 anni, per far scoprire ai più piccoli i valori di questa disciplina, all’insegna del divertimento, della condivisione e dell’aiuto reciproco.
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