E inverno fu. Nello sguardo dei runner con metà faccia coperta dal buff e nei manicotti alle partenze, che non bastano più. Nei cassetti dell’armadio, dove le canotte e i pantaloncini sono stati momentaneamente accantonati. Nei colori scuri che hanno preso il posto di quelli accesi della primavera. Nel naso che cola sempre dopo i primi chilometri, e non c’è nulla che lo possa fermare. Nel buio che arriva sempre troppo presto mettendo in risalto il fiato congelato, nelle lacrime che scendono quando sfidi il vento gelido e nella nostalgia di quel periodo, quando dopo la corsa il sole scalda ancora, anche se è tardi.
La sveglia e il mantra
Maledetta sveglia che suona due ore prima della solita ora. Ma è l’unico momento della giornata che avete per allenarvi prima di correre in ufficio. Fuori è ancora buio e fa molto freddo mentre sotto il piumone si sta da Dio. Questa è la situazione alle 5.30 del mattino. Perciò non dovete essere motivati, di più. Iniziate a convicervi già dalla sera prima preparando il vostro outfit e tutto quello che vi occorre, evitando di arrancare e cercando qua e là appena svegli con il rischio di non trovare niente. Ottimizzate quindi, che di tempo ne avete poco. Buttate giù i piedi dal letto immediatamente. Il resto del corpo li seguirà. Andate in bagno e sciacquatevi la faccia con l’acqua fredda. Vestitevi velocemente e buttate giù un caffè, pensando che al ritorno vi premierete con una buonissima colazione. Mentre fate tutto questo recitate un mantra. Uno qualsiasi che contenga una parola positiva, tipo “Vittoria”. Ripetetelo fino a quando non sarete vestiti e la porta di casa sarà chiusa alle vostre spalle. Ce l’avete fatta, avete vinto voi.
Kinvara 10, l’essenza della velocità
E ora che siete fuori inizia il riscaldamento. Mai partire a cannone soprattutto ora che le temperature sono vicine allo zero, il ritmo deve aumentare molto gradualmente. 15/20 minuti di corsa lenta deve necessariamente precedere i lavori di velocità come fartlek e ripetute. E non si può parlare di velocità senza citare le ultime uscite in casa Saucony, le bellissime Kinvara, disegnate anche in un’edizione limitata per festeggiare la decima edizione.
Quest’ultima versione si presenta con un peso contenuto di soli 221 g e un differenziale di 4 mm. La comodità, la leggerezza e la reattività sono le caratteristiche che da subito si possono “sentire” indossandole. La scarpa possiede anche una buona ammortizzazione, non è affatto una scarpa secca. Questo grazie al comparto suola e intersuola che lavorano in sinergia per creare una transizione fluida. L’intersuola in Eva+, in combinazione con i 3 mm di Everun posizionato nella topsole, sostengono il piede dissipando i picchi di pressione e donando un maggior ritorno di energia.
Il disegno del battistrada ha subìto un restyling, i tasselli di gomma ad alta aderenza sono riposizionati per offrire una maggiore flessibilità, dinamicità e feeling in fase di spinta. L’alloggiamento interno è stato rivisto, grazie alla tecnologia Formfit Contour, una speciale sagomatura interna che permette al piede di trovare lo spazio ideale, regala stabilità ed evita movimenti indesiderati durante tutta la dinamica di rullata sia in fase d’appoggio che di spinta. Nella decima versione, anche la topsole diventa Contour. Lo spessore di 3 mm in Everun e la speciale sagomatura della suoletta interna donano ulteriore comfort e precisione alla calzata.
Kinvara 10 è stata alleggerita dal superfluo per rendere il prodotto molto performante, pur senza rinunciare al comfort e al fit. In evidenza il disegno della tomaia con costruzione Engineered Mesh, completamente revisionata per un maggior contenimento del piede. Il collarino interno al tallone ora dispone di due morbidi cuscinetti, situati lateralmente, che abbracciano magistralmente la caviglia e la rendono ancor più sicura all’interno della calzatura. Questo permette una dinamica di corsa continua e costante e mantiene il piede in posizione, durante tutte le sue fasi. Tendenzialmente adatta, come scarpa da gara, per atleti con peso inferiore ai 70 kg e con buona dinamica di corsa, ma fruibile anche da quei runner con passo più lento che affrontano brevi distanze, ripetute o esercitazioni tecnico-coordinative.