Vivere a Milano, amare la corsa, e non essere mai stati al Parco Nord è un po’ come essere carnivori e non avere mai assaggiato il salame. Non so se rendo l’idea. Perché sto parlando di uno spazio bellissimo, ideale per i runner, una vasta aera verde dove puoi trovare tutto, gruppi di corsa organizzati, salite in tutte le salse, dai ponti, ai gradini alle rampe, sentieri, e anche un laghetto. Insomma non manca niente. Forse mancavo giusto io, l’ultima milanese a non esserci mai stata. Che vergogna. Così quando il Coach ha proposto l’allenamento domenicale proprio lì, ho pensato che era giunto il momento di andare un po’ a vedere di cosa si trattava. E siccome c’è sempre una nuova scarpa da provare, ho indossato le nuove Transcend 6 di Brooks e ho affrontato i bei passaggi e le salite del parco per una decina di chilometri con dentro 15 variazioni. Il risultato, oltre a non avere più fiato, è stato un grande entusiasmo, per aver trovato nuove strade su cui correre con delle ottime scarpe ai piedi che non smentiscono il loro dna.
Transcend 6
Non sono propriamente scarpe da velocità, ma sono una sicurezza per le lunghe distanze e, per chi predilige la comodità come priorità assoluta, anche per le corse brevi. La sesta versione si distingue dalle precedenti soprattutto per l’inserimento della tecnologia GuideRails, introdotta per la prima volta da Brooks a fine 2018 nelle Adrenaline GTS 19 (ve ne ho parlato qui).
Questa tecnologia messa a punto dall’azienda offre un allineamento olistico stabilizzando l’eversione calcaneare nella parte interna, limitando i disallineamento del calcagno nel lato esterno. Riducendo così la rotazione dello stinco per mantenere il movimento naturale del ginocchio. E permettendo alla caviglia e al ginocchio di lavorare meglio e in asse. Quando il tallone va fuori asse rispetto alla posizione naturale che assume nel movimento, la torsione eccessiva e il disallineamento impattano non solo sulle ginocchia ma risalgono la catena cinetica compromettendo anche fianchi e schiena. In questo senso è un sistema “full body”, ma anche “intelligente”, perché si “attiva” soltanto nel momento in cui serve, in genere dopo molti chilometri, quando sopraggiunge la stanchezza e si tende a perdere la postura iniziale.
Ma nella Transcend ritroviamo anche l’ammortizzazione che da sempre la contraddistingue, grazie al sistema DNA Loft che dal tallone alla punta si adatta alla falcata, al peso e alla velocità di ciascun corridore. In questo modo il runner beneficia della massima ammortizzazione senza perdere la reattività. Il comfort è assicurato dalla soletta interna in Ortholite che accoglie dolcemente il piede e dalla tomaia in mesh ingegnerizzata che permette di avere una struttura elastica che si espande in base al ritmo della falcata. In più, il mesh in doppio Jacquard è progettato per garantire la massima traspirazione.
Brooks riassume le caratteristiche principali di questa scarpa nel solito modo originale che contraddistingue l’azienda, parlando di ABC del running, dove A sta per ammortizzazione (DNA Loft), B sta per bilanciamento (GuideRails) e C sta per comfort.
Questa scarpa si adatta a tutti, va bene per i neutri e per coloro che hanno bisogno di supporto. Per chi predilige una corsa “morbida” e confortevole, per chi non pesa poco e deve affrontare molti chilometri. E se passate dal Parco Nord, di chilometri da correre ce ne sono.