Probabilmente nella mia vita passata avevo una dama di compagnia che mi seguiva ovunque con un ombrellino parasole. O forse ero uno di quei piccoli animali che vanno in letargo solo d’estate, tipo il riccio africano o la lumaca. (No dai, la lumaca no)
Non mi spiego altrimenti come mai io non sopporti il caldo, non riesca a stare al sole per più di mezz’ora e cerchi continuamente l’ombra. Vi vedo che correte all’ora di punta. Come diavolo fate? Non esiste neanche un orario decente per correre in tutta la giornata, figuriamoci a mezzogiorno.
A pensarci bene un orario esiste. Basta alzarsi alle sei del mattino. Ma se è vero che uscire alle prime luci dell’alba è l’unico modo per non soffrire il caldo, è altrettanto vero che alzarmi così presto per me è quasi impossibile.
Il “quasi” contiene tutta la mia buona volontà: la sera prima punto la sveglia e ripasso mentalmente tutte le azioni da compiere per non riaddormentarmi e cioè buttare giù le gambe dal letto ancora prima di aprire gli occhi, accendere la luce e auto abbagliarsi, sciacquarsi la faccia con l’acqua fredda, bere un caffè, non voltarsi indietro a guardare il letto per nessuna ragione al mondo.
L’ “impossibile” contiene tutta la mia cattiva volontà. Rimandare l’allarme della sveglia all’infinito e quindi non andare a correre, rovinarsi l’ultima ora di sonno con l’allarme che suona ogni 9 minuti perché questo è l’ultimo rimando poi giuro che mi alzo, fino a quando diventa tardi anche per andare in ufficio.
Può esserci di peggio, si può spegnere la sveglia definitivamente continuando a dormire e sognando di alzarsi dal letto, lavarsi, vestirsi e uscire. Per andare a correre? In ufficio? Non si sa, i sogni sono sempre strani. Ma le calorie che bruci quando ti accorgi della cazzata che hai fatto e del ritardo in cui sei, sono pari a quelle che bruci in una corsa di 8 chilometri.
Poco tempo fa mi sono imbattuta in un proverbio cinese:
‘Invece di maledire il buio, prova ad accendere la luce’.
(In tutti i sensi)
Usatelo nelle vostre giornate di affanno, quando siete in difficoltà. C’è sempre una via d’uscita e c’è sempre tempo per fare una corsa rigenerante, nonostante il caldo, il sonno e nonostante tutto.
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