Iniziamo bene con il consiglio del saggio coach Alessandro:
Caricarsi con lo Scarico!
“Si sa, nella vita non ci sentiamo mai pronti abbastanza. Sia per presentarsi a un esame, sia per una relazione amorosa, sia per sposarsi, sia per fare un figlio, sia per… etc etc…Di questa patologia psicologica i Runners Amatoriali ne sono il manifesto programmatico. Non si sentono mai pronti, sarebbero capaci di correre 43Km il sabato precedente alla maratona per essere sicuri di poterne correre 42 il giorno dopo. Di questo atteggiamento ne sono piene le tombe, non di runner amatoriali per fortuna, ma di obiettivi mancati, di risultati deludenti, di infortuni a pochi giorni dalla gara, di frustrazioni da insuccesso.
Tutto questo per dire che i periodi di scarico (microcicli), nel corso di un programma di allenamento finalizzato ad un obiettivo (mesociclo), hanno la stessa importanza di quelli di carico, se non addirittura superiore. Infatti è proprio in questi giorni che andiamo a rendere effettivo ed efficace tutto il lavoro e il sacrificio fatto durante il programma d’allenamento di queste settimane.
Insomma gestire bene lo scarico ed il recupero ci permettera di fissare nel nostro organismo tutti quegli adattamenti fisiologici che abbiamo indotto attraverso il nostro duro lavoro. Quindi, in questa settimana che precede la gara, meglio un’ora in più di sonno e qualche buon libro da leggere sulla poltrona che un allenamento in più!
Quindi ricordiamo di Caricarci.. Scaricando…!”
Avete capito? Inutile fare i brillanti e mettersi a studiare la notte prima degli esami arrivando il giorno fatidico a pezzi. Quel che si sa si sa e con un po’ di ottimismo e caparbietà (perché comunque la preparazione c’è), riuscirete nella vostra impresa. Io vedo l’avvicinarsi della partenza, ma non riesco a vedere il traguardo. Quella parte nella mia immaginazione manca e proprio non appare. La visualizzazione salta direttamente al momento del pranzo sul lungomare dopo la gara. Non giudicatemi, ognuno si auto-motiva come può.
Non vorrei sembrarvi una lagna e fare la parte di quella che si lamenta sempre, ma siete d’accordo che correre con sul tapis roulant è uno strazio? Questa settimana l’ho passata in montagna, e tra una bufera di neve e l’altra ho provato a seguire il programma dell’ottava settimana allenandomi indoor. Peggio dei 10 km di sabato sul TR, ci sono state le ripetute, sempre sul TR, di giovedì: 10 x 400 e il tappeto non perdona e non rallenta mai. Nel frattempo i MICS sono andati avanti con il programma e mentre correvo stile criceto, mi sono mancati parecchio. Cos’hanno combinato senza di me? Ecco il resoconto dl coach:
“Questo giovedì è stato l’ultimo allenamento in pista in vista della Roma-Ostia di sabato prossimo e il gruppo, come sempre, ha
affrontato il task con entusiuasmo ed anche un po’ di spregiudicatezza, vista l’acquisita confidenza con la pista stessa.
Il gusto di far girare le gambe ha ormai preso il sopravvento rispetto alle paure e la deferenza dei primi allenamenti.
Il sabato la pioggia ha decimato un po’ il gruppo , ma i presenti si sono presi la giusta razione di tecnica di corsa ed esercizi
di forza, oltre che del solo vero movente dell’allenamento sotto l’acqua, cioè il terzo tempo in caffetteria al Palabadminton.
Domenica una bella 10Km a Parabiago per far girare bene le gambe prima dello scarico quasi completo dell’ultima settimana che precede la Roma-Ostia. Buone le sensazioni per tutto il gruppo, con qualche eccellenza, come Loredana, che si è tolta lo sfizio di andare sul podio per la sua categoria. Siamo ormai pronti per la trasferta Capitolina… Il mare ci aspetta così come il pranzo di pesce che seguirà il grande sforzo..!! DAJEEEE”
E ora parliamo di un’altra grande donna del gruppo MICS, Roberta Cima. Maria Teresa le passa lo scettro facendola diventare Runner of che Week. Roberta, come una vera e propria tigre, affronta le gare e gli allenamenti con tenacia e grande forza, incoraggiando e trainando i compagni al seguito. Proprio per questo, più che la donna del Coach, è considerata una donna Coach (cit. Rita). Se corri insieme a lei, è vietato abbassare la guardia e rilassarsi, perché se ne accorge subito e prontamente arriva “l’urlo” di incitamento. La definiscono estrosa, simpatica, entusiasta, resiliente, altruista, stilosa e curiosa, nel senso che le piace sperimentare, soprattutto quando si tratta di cambiare il colore dei capelli (cit. Elsa). Ma la vera Roby chi è?
Nata a Monza nel 1966, ha vissuto in Brianza fino ai 30 anni prima di trasferirsi nell’interland di Milano. Ha frequentato la scuola per Tecnico-Commerciale e ha iniziato a lavorare in ATM dalla tenera età di 20 anni, ed è ancora la società in cui lavora. Si è iscritta all’università nel 2000 alla facoltà di economia e commercio della Cattolica e si è laureata nel 2004, prova che ritiene ancora essere il suo PB. Oggi si occupa di pianificazione e sviluppo della rete di vendita di ATM.
Ha praticato molti sport, sempre principalmente per divertimento, tra i quali: Sci di discesa, Sci di fondo, Subacquea, arrampicata sportiva, equitazione.
In tutti questi sport la componente viaggio è sempre stata predominante, specialmente la subacquea che l’ha portata a immergersi in quasi tutti i mari del mondo tra Caraibi, Mar Rosso, Oceano Indiano (Thailandia , Malesia, Maldive, Mauritius), Polinesia, Isole Fiji, etc…!
Ora ripone nella corsa la speranza di continuare a viaggiare facendo sport.
Ecco l’intervista:
Che cosa è per te la corsa?
Per me la corsa serve a scaricare il fardello delle tensioni lavorative. Non di meno è sentirmi viva, è un momento d’incontro con gli amici, soprattutto quando ci ritroviamo al bar tutti insieme a chiacchierare eh! ;-). Correre inoltre mi offre la possibilità di sentirmi meglio, soprattutto dopo, così come mi accade con tutte le altre attività sportive che ho affrontato nel corso della mia vita. È, in sintesi, il piacere della stanchezza fisica che mi mette in pace con la mia voglia di essere sempre impegnata a fare qualcosa.
Come ti sei avvicinata alla corsa?
Innanzitutto, nonostante abbia praticato diversi sport nel corso della mia vita, mai avrei pensato di impegnarmi nella corsa, che sinceramente non amavo affatto. Tutto ha avuto inizio accompagnando il mio compagno nonché attuale coach dei MICS Runner,
alle sue gare in giro per l’Italia e nel Mondo con la scusa di visitare nel frattempo luoghi diversi. Però alla fine il giorno della gara era abbastanza noioso stare all’arrivo ad attendere il suo arrivo, aspettare senza rendere quel tempo utile! Allora mi sono decisa e ho cominciato in autonomia a correre, seguendo la classica tabella dei principianti.
Quali sono le tue aspirazioni/sogni nella corsa?
Mi piacerebbe che la corsa mi accompagnasse nel corso della mia vita e che fosse sempre il pretesto per condividere momenti insieme agli amici, viaggiare, conoscere nuovi posti, fare nuove esperienze. Sì, perché ogni corsa è diversa dalle altre, perché io non sono sempre uguale nel tempo.
Quali obiettivi ti sei posta quest’anno?
Dopo aver fatto lo scorso anno la mia prima maratona a Firenze, l’obiettivo di quest’anno sarà cercare di recuperare un po’ di velocità nelle gambe. La settimana prossima alla Roma-Ostia cercherò infatti di riavvicinarmi il più possibile al mio PB fatto proprio in il quel contesto nel 2014.
Che valore dai alla corsa come metafora della vita?
La corsa, come la vita, ti chiede di mettere in campo le tue capacità, di resistere e persistere, di non rinunciare quando non sempre tutto fila liscio, ma in cambio ti restituisce dei bei momenti, delle soddisfazioni e soprattutto dei nuovi amici.
Meglio in gruppo o da sola?
Ho iniziato da sola. Mi sono fatta dare una tabella per iniziare dal mio compagno e poi mi sono messa in pista (si fa per dire perché in realtà sono uscita di casa e ho incominciato a correre). Ora difficilmente mi capita di correre da sola anche perché il gruppo mi ha dato, e mi da ogni giorno, nuove motivazioni e sfide per migliorarmi. Ricordo che una sera ho dovuto fare una serie di ripetute da sola e solo il fatto di chattare ad ogni recupero con il gruppo mi ha dato la motivazione per concludere l’allenamento (ricordo che ero sulla Martesana e non c’era un’anima viva in giro, e nemmeno morta …!!). Nel gruppo poi ho una “socia” con cui ho affrontato l’allenamento per la maratona, oltre alla maratona stessa, che inconsapevolmente mi ha trasmesso il suo entusiasmo e ne avevo proprio bisogno! Chi ci rinuncia piu? 😉
Hai modelli che ti ispirano, oppure trovi sempre dentro di te la motivazione necessaria?
Il primo modello a cui mi sono ispirata è senza dubbio stato il mio compagno, credo che gli aggettivi positivi a lui associabili in questo campo si possano sprecare! Come detto però la motivazione iniziale è stata mia.
Essendo io una persona alquanto volubile ho bisogno di stimoli continui per non cambiare la rotta. Nella corsa i modelli che oggi mi ispirano li trovo nel gruppo, le mie compagne di corsa mi trasmettono l’entusiasmo, la tenacia, la leggerezza e anche un po’ d’instabilità umorale che male non fa!
Impressioni sull’allenamento che stai affrontando per il tuo prossimo obiettivo?
In realtà questo programma è molto vicino a quello che seguivo prima di dedicarmi alle lunghe distanze per preparare la mia prima maratona. Tendenzialmente amo seguire delle tabelle precise, avere un task da affrontare, quindi mi trovo a mio agio in questo contesto, inoltre far girare un po’ le gambe per fare i ritmi mi gratifica molto. Non amo gli allenamenti a sensazione, dove non so quello che mi aspetta. L’obiettivo è di ritornare a correre con costanza sui tempi di qualche anno fa, prima di una lunga serie di piccoli infortuni che mi hanno tenuta a lungo ferma.
Obiettivo tempo per la prossima mezza maratona?
Senza dubbio riavvicinarmi il più possibile al PB, che come già detto in precedenza, ho fatto proprio alla RomaOstia del 2014.
Ti piacerebbe correre di nuovo una maratona ?
Si, ma solo se è l’occasione per visitare un nuovo paese/città…! 😉
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