Eccoci alla conclusione della quarta settimana di preparazione alla Roma Ostia 2017. Martedì tra una commissione e l’altra ho corso i miei 40 minuti nel centro di Milano. Ah, avevo dimenticato quanto può essere deprimente questa città. Il traffico, lo smog, l’umidità al 200% e il grigiore degno di una scenografia di Blade Runner. E poi la mancanza del mio gruppo, delle battute, delle risate e dell’incoraggiamento. La pista di giovedì è andata sicuramente meglio nonostante i 5 x 1.000 eseguiti alla grande sotto la pioggia, con tifo e incitamento finale dei compagni di corsa che mi hanno aiutato ad abbassare i tempi previsti. Quello che è successo sabato, ce lo racconta il coach Alessandro:
“Dopo il giovedi dei “1.000 bagnati” in pista eccoci di nuovo sul luogo del delitto, la montagnetta di San Siro, per un altro allenamento bello intenso. Si tratta di un fartlek simile a quello di settimana scorsa ma con variazioni molto più frequenti e intense su pendenze più decise. Se il sabato passato si sviluppava su di un percorso di 2Km da ripetere 3 volte, questa volta si sviluppa su un giro di 400 mt con due salite corte ma toste…!!! Giro da ripetere 10 volte consecutivamente. Il tutto preceduto e seguito da 2,5km di corsa blanda di riscaldamento e di scarico.
Insomma dai “1.000 Bagnati” ai “400 turbolenti”…!! Se cercate il filo conduttore, lo troverete nella pioggia cospicua che ci ha accompagnati in entrambi i casi. La truppa è forte ed il morale alto, quindi si è affrontato l’allenamento con il giusto piglio.
Si trattava di eseguire, nel corso dei 400 mt, quattro allunghi alternando la spinta in salita con il recupero in discesa ed in piano all’accelerazione in piano per poi recuperare in salita. Insomma abbiamo fatto ben lavorare il nostro amico “Muscolo Cardiaco”, mettendoci nelle situazioni che spesso ritroviamo in gara. Contestualmente si è lavorato anche un pochino sulla forza specifica, ovviamente durante le accelerazioni in salita.
Alla fine tutti stanchi ma contenti…
…contenti di andare al bar per il meritato ed immancabile Terzo Tempo!”
Il gran finale di questa quarta settimana di preparazione si è svolto al Parco di Monza domenica, con l’ultima tappa della WIRun Italy , dove oltre 600 persone hanno corso e camminato, nonostante la pioggia accanto alle Women in Run, per sostenere il progetto WeGo! di Action Aid contro la violenza domestica sulle donne. Io ho partecipato (per la prima volta) come volontaria. Consegna pettorali, foto, deposito borse. Una giornata frenetica ma divertente in compagnia di tante persone entusiaste. La manifestazione, a cui hanno partecipato tante donne ma anche uomini e bambini, ha avuto il meritato successo. I MICS c’erano e si sono fatti onore lungo il percorso di 10K (che io correrò oggi per recuperare la tabella).
Qualcuno ha anche fatto il Personal Best e casualmente è anche il “Runner of the Week”: Paolo Medoro.
Nato a Monza “quasi” 48 anni fa, ha abitato x trent’anni a Sesto San Giovanni cittadina alle porte di Milano. Terminati gli studi professionali si è buttato nel mondo del lavoro fin da giovane e attualmente lavora in una concessionaria Audi in quel di Monza, occupandosi della parte elettrica/elettronica delle auto, diciamo il vecchio elettrauto un po’ evoluto. Sposato con Chiara da 15 anni, hanno deciso di fuggire dalla città e andare a vivere all’inizio della Brianza. Paolo non parteciperà a Roma Ostia ma affronterà una settimana dopo la Stramilano.
Che cosa è per te la corsa?
La corsa per quanto mi riguarda è prima di tutto la voglia di liberare testa e corpo dalle fatiche quotidiane, trascorrere un po’ di tempo libero a spasso in mezzo alla natura, e anche per cercare di mantenere un pizzico di forma fisica. Inoltre, mi dà la possibilità di conoscere nuove persone e scoprire posti nuovi, soprattutto nelle famose tapasciate domenicali.
Come ti sei avvicinata alla corsa?
Premetto che ho sempre praticato sport fin da bambino, prima nuoto e poi calcio, sempre a livello molto amatoriale, le uniche volte che correvo era il periodo aprile/luglio per essere pronto pervla famosa prova costume (mai superata peraltro), 5 massimo sei km due volte alla settimana e solo con il bel tempo. Tre anni fa circa, su suggerimento di Chiara, ho partecipato a un “corso di corsa” al parco di Monza e li ho conosciuto Elena e subito dopo Alessandro. Terminato il corso ho continuato a correre con loro anche il sabato e la domenica, da quel momento in poi non ho più smesso. Se penso che ora corro dal primo gennaio al 31 dicembre…con qualunque condizione atmosferica (adoro correre sotto la pioggia).
Quali sono le tue aspirazioni/sogni nella corsa?
Per quanto riguarda le mie aspirazioni, cerco sempre di divertirmi prima di tutto, poi spesso nelle gare, cerco di migliorare il mio pb, anche se non sono proprio un velocista, però quando fisso un obiettivo faccio di tutto per raggiungerlo e magari superarlo.
Quali obiettivi ti sei posta quest’anno?
Dopo aver corso cinque maratone in tre anni, quest’anno mi piacerebbe provare ad allungare leggermente la distanza, mi piacerebbe mettermi alla prova, magari con una bella 50km. Per me sarebbe una bella sfida da superare, la competizione con me stesso è una cosa che mi stimola sempre molto.
Che valore dai alla corsa come metafora della vita?
Quando una persona corre per preparare qualche gara, c’è sempre il punto di domanda, l’imprevisto che capita nel momento meno opportuno, qualcosa che ti fa arrabbiare perché non riesci fare quello che vorresti. Purtroppo sono inconvenienti che capitano nella vita quotidiana, quindi direi che vita e corsa vanno di pari passo.
Meglio in gruppo o da solo?
Premesso che la corsa è uno sport prettamente singolo, chi mi conosce sa quanto odio correre da solo, lo scorso anno ho avuto la fortuna di partecipare a due gare medio lunghe a squadre, la MonzaMontevecchia in coppia con la mia compagna di allenamento Laura e la MonzaResegone, team formato dal coach Alessandro, Simona e io. Devo dire che sono state due esperienze veramente fantastiche, ognuno ci metteva del suo quando si passavano dei momenti di difficoltà, che capitano spesso in gare di lunga durata, ci si dava una mano a vicenda, quindi direi decisamente meglio in compagnia, anche se abitando fuori zona non è sempre facile raggiungere la famosa Montagnetta, allora si vira per l’allenamento solitario al mio Parco di Monza, location comunque niente male.
Hai modelli che ti ispirano oppure trovi sempre dentro di te la motivazione necessaria?
Diciamo che cerco sempre di ascoltare gli “atleti” più esperti di me, ognuno ha qualcosa da insegnare, più che altro cerco sempre di seguire i consigli che il nostro “capo” ci dà ogni volta che ci allena o nelle varie tapasciate, consigli mai inutili, anzi. Ricordatevi la respirazione, sguardo sempre avanti, sciogliere le braccia, ecc. E’ sempre prodigo con chiunque abbia bisogno: grazie ancora Ale.
Impressioni sull’allenamento che stai affrontando per il tuo prossimo obiettivo?
L’allenamento di questa corsa è molto diverso da quelli precedenti, l’ utilizzo della pista, a me proprio sconosciuta, mi permette di cercare un po’ di più la velocità, anche a un runner lento come me, ogni tanto sembra di volare, bastano quei 5/10 secondi in meno e tutto sembra venire facile: benvenute ripetute in pista. Devo dire comunque dall’alto della mia totale inesperienza che dall’inizio della preparazione di Firenze, tutto questo gruppo ha fatto veramente passi da gigante, complimenti a tutti, ognuno a modo suo ha migliorato tantissimo, tempi e resitenza, veramente bravi!
Obiettivo tempo sulla mezza maratona?
Come obiettivo gara (purtroppo mi dispiace non partecipare alla Roma Ostia, ma il mio appuntamento è per la settimana dopo, Stramilano), mi piacerebbe arrivare tranquillamente alla fine in 1 ora e 50 circa, magari qualcosina meno, anche se so che non sarà facile, però sperare non costa nulla quindi…comunque in bocca al lupo a tutto il bellissimo gruppo. DAJEEEEEEEEEE
Se possibile volevo ringraziare Chiara, mia moglie, che a parte farmi scoprire questo mondo, in questi ultimi tempi mi ha sempre “supportato” e “sopportato”, anche con le levataccie mattutine domenicali per partecipare a gare e tapasciate…grazie ancora.
Il consiglio del Coach Alessandro Arboletto
“Quando dovete fare un lavoro, tosto, con variazioni ed accelerazioni e siete in gruppo, trovatevi un anello non troppo lungo da poter ripetere più volte e che lasci sempre a tutti la possibilità di rimanere a vista, sarà di sprone sia a chi sta avanti, che farà da capogruppo, che a chi rimane indietro, che non si sentirà mai estraniato dal gruppo ma riceverà continuamente lo sprone da chi lo precede.”