La seconda settimana di preparazione alla Roma Ostia Half Marathon si è conclusa. Quanti di voi vorrebbero migliorare e progredire nella corsa? Postura, velocità, resistenza sono tutti fattori che determinano un buon runner e si ottengono con l’impegno e il sacrificio.
Il consiglio del Coach Alessandro Arboletto: “Il segreto per rimanere concentrati e motivati durante i freddi mesi invernali è darsi un obiettivo sfidante per i mesi primaverili. Nella fase più fredda è necessario curare il potenziamento in palestra che vi darà la giusta esplosività nelle gambe nei mesi primaverili delle gare”
La seconda settimana è iniziata con i consueti quaranta minuti di fondo medio (che per me è sempre troppo lento) del martedì, e poi il piramidale in pista del giovedì: 1.000 + 800 + 600 + 400 + 200 + 400. Si tratta di corsa ripetuta incrementata ad accumulo lattacido, dove al diminuire della distanza della ripetuta, aumenta la velocità. Questo tipo di allenamento apparentemente è piacevole, perché si inizia lunghi ma si hanno davanti ripetute sempre più corte e quindi psicologicamente aiuta. Peccato che l’incremento della velocità sulla breve distanza, ti faccia finire l’allenamento con le gambe spezzate e il fiato cortissimo. Morale: non esiste un allenamento piacevole. Il venerdì è proseguito con esercizi di potenziamento alle gambe in palestra dove per la prima volta ho scoperto “la finta sedia”.
Il programma si è concluso ieri con i 15 km alla Corri con Energia di Cornate d’Adda. Una ‘tapasciata’ bellissima con un’organizzazione impeccabile, nonostante sia la prima edizione, (se non conoscete le tapasciate, leggete qui) lungo i sentieri dell’Adda e le storiche centrali idroelettriche, come la Bertini, la centrale idroelettrica più antica del gruppo Edison. Inaugurata nel 1898, a quell’epoca vantava il record di essere la più grande d’Europa. Con le sue potenti turbine, alimentava i tram di Milano a una distanza di 32 km. (Grazie ai volontari lungo il percorso che all’occorrenza ci hanno fatto anche da ciceroni). I percorsi suggestivi, il sole nonostante il freddo, la compagnia, i ristori numerosi e abbondanti, la pasta e fagioli finale e anche il set di brugole nel pacco gara. Sono stati questo gli ingredienti di una mattina perfetta.
Runner of the Week di questa seconda settimana, è Nunzio Baglieri. Proveniente dal paese di Montalbano, il suo essere siciliano è da interpretare nel senso più aristocratico del termine. Milanese di adozione dai tempi universitari, è ingegnere nel campo delle telecomunicazioni. Nel gruppo è molto amato dalle donne, che lo hanno eletto ‘uomo dell’anno’, perché nonostante non abbia ancora raggiunto i 40, può considerarsi senz’altro d’altri tempi, di quegli uomini che non esistono più per intenderci. Gentile, premuroso, generoso, sempre sorridente e cortese. Quando qualcuno rimane indietro, è lui che pensa a recuperarlo, tuttavia non rinuncia mai alla competizione se provocato. Ogni volta che torna dalla sua Sicilia, porta sempre paste fresche, arancini e altre bontà. L’unico difetto che ha, proprio a voler essere pignoli, sono i suoi tempi biblici per cambiarsi in spogliatoio e farsi la doccia. Ma anche questo fa parte di un modo di essere che poco ha a che vedere con i ritmi frenetici e lo stile di vita “volgare” dei nostri tempi. La sua macchina del tempo con cui viaggiava, si è rotta nei primi anni del ventunesimo secolo e fino a quando non troverà un modo per ritornare nella sua epoca, dovrà adeguarsi. Ecco l’intervista:
Che cos’è per te la corsa?
E’ libertà di trascorrere qualche ora a contatto con la natura e ammirarla nella sua meraviglia e maestosità. Ma al contempo è la possibilità di liberarti di tutte le tossine accumulate, tra un’uscita in Montagnetta (il Montestella di Milano dove si svolgono gli allenamenti) e una tapasciata. Correre mi fa star bene fisicamente e psicologicamente.
Come ti sei avvicinato alla corsa?
Nel periodo estivo degli anni universitari corrichiavo con gli amici, ma è stato poco più di 2 anni fa che grazie all’insistenza di un amico mi sono iscritto al CorriMi, progetto di aggregazione e fornitura servizi logistici a tutti coloro che volevano avvicinarsi alla pratica del running, patrocinato dal comune di Milano. Settimana dopo settimana ho scoperto che amavo sempre di più correre ed è grazie al CorriMi che ho conosciuto 2 fantastici allenatori, che rispondono ai nomi di Lorena Brusamento e Alessandro Arboletto, e un bellissimo gruppo col quale ho condiviso (e condivido) fantastiche esperienze.
Quali sono le tue aspirazioni/sogni nella corsa?
Divertirmi prima di tutto, pensare a star bene, conoscere altre persone e condividere nuove esperienze.
Quali obiettivi ti sei posto quest’anno?
L’anno scorso ho affrontato e portato a termine la mia prima mezza e, sul finire dell’anno, la mia prima maratona. L’obiettivo di questa prima parte del 2017 è migliorare il tempo sulla mezza, per la seconda parte dell’anno…ci penserò.
Che valore dai alla corsa come metafora della vita?
La corsa è la metafora della vita, ti alleni duramente per preparare una corsa (sacrifici che facciamo tutti i giorni per aspirare a migliorare il nostro futuro, quello dei nostri figli), sei costretto a fermarti per problemi fisici e non (periodi negativi della nostra vita), ti riprendi dopo un lungo infortunio (luce in fondo al tunnel dopo un periodo nero). Corri la gara che hai preparato per tanti mesi, come dice il mio coach Alessandro è il momento in cui passi a riscuotere, ma non è scontato che sia automatico raggiungere l’obiettivo per cui hai lavorato duramente, da un km all’altro la situazione può cambiare repentinamente, essere resilienti nella corsa così come nella vita!
Meglio in gruppo o da solo?
Decisamente meglio in gruppo! Socializzi, ridi, condividi i sacrifici (che così sono molto meno duri che affrontarli da solo), organizzi la tapasciata del weekend. Se non riesco ad allenarmi col gruppo, esco da solo, non mi creo alibi!
Hai modelli che ti ispirano oppure trovi sempre dentro di te la motivazione necessaria?
I miei modelli sono i nostri coach, modelli di umiltà, professionalità e disponibilità, sempre! Essendo comunque un testardo, come non manca di sottolineare spesso mia madre, trovo sempre la motivazione per non saltare un allenamento piuttosto che alzarmi all’alba la domenica (da buon dormiglione quale sono) per una tapasciata o una gara.
Impressioni sull’allenamento che stai affrontando per il tuo prossimo obiettivo?
Anche se abbiamo concluso solo due settimane, finora ottime impressioni! Sto particolarmente apprezzando l’allenamento settimanale in pista, per me una novità! Il tartan regala la sensazione di essere un po’ tutti dei Michael Johnson (il mio idolo), oltre al fatto che scatta, a chi più a chi meno, lo spirito competitivo che è dentro di noi
Obiettivo tempo sulla mezza maratona?
L’obiettivo è 1h 45’, sarà dura visto che la precedente e unica mezza maratona l’avevo chiusa in 1h:56’. Ma un obiettivo deve essere sfidante nella misura in cui, coi sacrifici e con l’impegno, ritieni di poterlo raggiungere, altrimenti che obiettivo è!